Si indaga per il reato di procurato allarme a Partanna dopo quanto accaduto, la scorsa sera. “C’è una bomba sotto casa del sindaco”, la telefonata anonima giunta al 112 aveva creato momenti di paura, ma alla fine si è trattato soltanto di un falso allarme.
I primi ad intervenire sono stati i carabinieri che hanno subito provveduto a mettere in sicurezza la zona. Dopo aver individuato l’autovettura, dove secondo la segnalazione era stato sistemato l’ ordigno, parcheggiata davanti l’abitazione del primo cittadino, i militari dell’Arma hanno fatto entrare in azione gli artificieri, supportati dai vigili del fuoco e dal personale del 118. La macchina è stata aperta con una esplosione controllata. Dell’ordigno, però, nemmeno l’ombra. Passata la paura ora a Partanna è caccia all’autore della telefonata.
Il sindaco Nicolò Catania ha voluto ringraziare “per la solerzia la Compagnia provinciale dei Carabinieri, il colonnello Fabio Bottino, la Compagnia di Castelvetrano, e il capitano Pietro Calabrò, e la locale stazione di Partanna, coordinata dal comandante Vincenzo Bonura. Puntuali ed efficienti” m anche il Prefetto, Filippina Cocuzza, “che ha seguito rimarca il primo cittadino – costantemente le operazioni di bonifica”.
“Sono sereno e fiducioso nel lavoro delle forze dell’ordine – ha aggiunto – che sono state coinvolte e mobilitate per un episodio che ha creato allarme in città e particolare disagio alla mia famiglia, com’è comprensibile che sia. Cosa, questa, – ha concluso – che mi dispiace in modo particolare. Per il resto ho poco da dire”.