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giovedì, Marzo 28, 2024
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Economia in ginocchio per l’emergenza covid: ad Erice attività commerciali allo stremo

di Mario Torrente

Erice ormai è allo stremo. Le attività commerciali sono chiuse da mesi ed un anno di restrizioni, tra lockdown nazionale, le limitazioni per le misure anticovid e poi i successivi divieti delle zone rosse ed arancioni, cominciano a pesare seriamente sui bilanci di queste aziende che si reggono esclusivamente sul turismo. Si tratta per lo più di piccole imprese che non possono fronteggiare l’urto di mancati introiti per un periodo così lungo. Anche perché il contatore dei costi continua a girare, con svariate voci di spesa. Al netto degli annunci, c’è infatti da pagare l’affitto, la bolletta della luce e tante altre cose. E proprio in questi giorni, dopo il saldo della quinta rata dello scorso anno, sono arrivati gli acconti della Tari 2021. Che va pagata comunque anche se, di fatto, i bar ed negozi sono rimasti chiusi, non producendo rifiuti. Così è, senza senza e vi pare. Per la tassa dei rifiuti come per tanti adempimenti. Anche quelli momentaneamente congelati e rinviati. Ma prima o poi arriverà il conto da saldare. E non è detto che, riaprendo, ci saranno incassi tali da permettere di far fronte a tutto. E mentre nel centro storico di Erice è sempre più un susseguirsi di vendesi e affittasi, il futuro dalle parti del Monte appare decisamente incerto. Qui il conto della pandemia passa per centinaia di posti di lavoro a rischio e molte riaperture tutt’altro che scontate. Se e quando si potrà riaprire. Perché, oltre al semaforo verde del governo ed alle nuove restrizioni che potrebbero spuntare in corso d’opera, ci sarà da fare i conti con una ripresa delle attività tutt’altro che facile. Con scenari incerti, imprenditori in forte difficoltà e tantissimi dipendenti che non sanno se e quando potranno tornare al lavoro. Molte attività potrebbero restare chiuse, polverizzando cosi tanti posti di lavoro. Ed i contraccolpi per l’economia ericina, che si regge su un tessuto produttivo che non può fare riferimento su chissà quali e quante risorse, potrebbero essere davvero devastanti. Al tempo del covid, del resto, si va oltre il tradizionale rischio d’impresa. Le incognite sono tante. Troppe. Così la ripartenza ad Erice è davvero tutta in salita e va ben a oltre il concetto di “aiuti”. Anche perchè i ristori e la cassa integrazione lasciano il tempo che trovano. Anzi, finora hanno solo lasciato ritardi, debiti, precarietà ed un futuro incerto. Dove è davvero tutto in discussione. Anche le stesse e tanto desiderate riaperture. Con quel ritorno alla normalità davvero tutto da vedere…

Di seguito, nella photogallery, vi raccontiamo la desolazione di Erice in questi giorni di metà aprile, con tutto chiuso e nessun visitatore per le bellissime strade selciate del borgo. In questo periodo dell’anno solitamente il centro storico ericino è già preso d’assalto dai turisti. Ma per la seconda stagione consecutiva è così. E forse è peggio della primavera del 2020. Perchè adesso c’è da fare i conti con tanti mesi di inattività, il carico dei pensieri ed una ripresa sempre più difficile. E più passa il tempo, più sarà complicato rimettere in moto la macchina dell’economia ericina.

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