di Luigi Todaro
Cassette di pesce per chiudere un occhio, ossia per far sparire le sanzioni amministrative. Ora nei guai sono finiti un militare della Guardia costiera di Trapani e un noto imprenditore. Il primo è finito ai domiciliari con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico. Per il secondo, invece, è scattato l’obbligo di dimora.
Ad eseguire i provvedimenti, all’alba di oggi, personale della Capitaneria di porto e i carabinieri della sezione di Pg della Procura. I nomi degli indagati non sono stati resi noti. Secondo l’accusa, il militare infedele si sarebbe impegnato ad archiviare verbali di sanzioni amministrative elevate nel corso di attività di controllo, in cambio di partite di pesce ed altri favori. Corruzione e falso ideologico, le ipotesi di reato. I provvedimenti sono stati emessi dal giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura. Dalle indagini sarebbero emersi gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati. Frattanto, nell’ambito dei controlli sulla filiera della pesca sono state eseguiti sequestri e perquisizioni. Indagate sei persone che operano nel commercio di prodotti ittici