È di poco più di quattro milioni il credito che il Comune di Trapani vanta dal Comune di Misiliscemi. Si tratta di un debito nato a causa di tutti i servizi che l’Amministrazione trapanese ha assicurato al neo Comune di Misiliscemi. Nello specifico, al 31 dicembre 2022, il Comune di Misiliscemi deve 4 milioni, 141 mila, 543 euro e 54 centesimi. Servizi indispensabili per il territorio come la raccolta differenziata e tanto altro: in questo momento – come è ovvio – il Comune di Misiliscemi deve appoggiarsi ai servizi di Trapani finché la separazione non sarà pienamente realizzata e cioè quando Misiliscemi avrà suoi dipendenti comunali, appalterà singolarmente i servizi ai nuovi fornitori e costituirà la sua rete di prestazioni. Dal punto di vista prettamente economico, il debito di Misiliscemi nasce dall’algebra: il neo Comune deve a Trapani 5 milioni e 143 mila ma, di contro, lo stesso capoluogo deve dei soldi alle sue ex frazioni. Un milione e 1.551 euro, che sono i trasferimenti statali e regionali, e che quindi vengono “scontati”. Dalla sottrazione dei due dati, si ha quindi la somma finale.
«In merito alla notizia relativa alle verifiche ultimate dagli uffici di Palazzo D’Alì riguardante il saldo tra dare e avere tra i Comuni di Trapani e di Misiliscemi – ha spiegato l’Amministrazione di Misiliscemi -, dalle quali emerge che Trapani vanti un credito di 4 milioni verso Misiliscemi, non possiamo che notare, e con piacere, l’attenzione di cui gode il Comune di Misiliscemi relativamente (e solo) ai “debiti”, ossia ai costi che deve rifondere al Comune di Trapani, mentre la stessa attenzione non viene rivolta alle altre situazioni che coinvolgono Misiliscemi. A chi ostenta tali dati per pura polemica elettorale o nel tentativo di individuare un colpevole, va forse evidenziata una certa inadeguatezza nel gestire territorio, servizi e bilanci, sulla quale riflettere, evidentemente, per migliorare. Nel frattempo Misiliscemi continua nel suo lavoro per creare una macchina amministrativa capace di offrire servizi migliori e più vicini ai cittadini».