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Il trapanese Gino Adamo conquista il Premio “Giacomo Giardina”

Bagheria ha celebrato la poesia con la XVIII edizione del Premio “Giacomo Giardina”, un appuntamento che unisce passione per la scrittura e valorizzazione delle tradizioni siciliane. Tra i protagonisti di quest’anno, anche il trapanese Gino Adamo. Adamo, infatti, ha conquistato il primo premio nella sezione in lingua siciliana con la poesia Lu tempu curri.

Dopo sei anni di assenza dai concorsi, Adamo è stato incoraggiato a partecipare da un amico poeta e dalla moglie, ottenendo un successo che testimonia la potenza dei suoi versi, capaci di toccare corde profonde e universali.

LA PREMIAZIONE

La cerimonia si è svolta presso il suggestivo Museo dell’acciuga di Bagheria. Durante la serata, tra canti e racconti sull’identità siciliana, il trapanese Gino Adamo ha ricevuto una pergamena e un’opera in bronzo realizzata dall’artista Carlo Puleo.

Secondo la giuria, Lu tempu curri è riuscita a cogliere con delicatezza e profondità il senso del tempo che scorre, lasciando tracce indelebili nella vita di ciascuno.

LA POESIA

Lu tempu curri, con i suoi versi ritmati, esplora il passaggio del tempo come un flusso continuo che intreccia ricordi, speranze e malinconie. Adamo utilizza la lingua siciliana per raccontare un’esperienza universale, dove il tempo è descritto come un fiume in piena, che travolge tutto al suo passaggio, portando con sé gioie e dolori.

La lettura della poesia, affidata alla voce di Marisa Palermo, ha suscitato profonda emozione tra i presenti, confermando la forza espressiva dei versi di Adamo.

La vittoria del trapanese Gino Adamo al Premio “Giacomo Giardina” non è solo un riconoscimento personale, ma anche un tributo alla bellezza della lingua siciliana e al suo potere evocativo. Attraverso Lu tempu curri, il poeta trapanese invita a riflettere sulla fugacità del tempo e sull’importanza di vivere ogni istante con consapevolezza.

Un risultato che rende onore a Trapani e alla poesia, celebrando il talento di un autore che ha saputo regalare un’opera capace di lasciare il segno.

LU TEMPU CURRI

Lu tempu passa, vola e si nni va.
Currennu e nun taliannu a nuddu ‘n facci,
lassa nnarrè lu cuntu di l’età
e ‘n ogni agnuni arrestanu i so’ tracci.

Comu si nun facissi tanta strata,
nun senti la vicchiaia né ‘a stanchizza
e puru s’è davanzi a n’acchianata,
arranca nta ‘i trazzeri cu distrizza.

Si movi tra i ricordi e li pinzeri
e chiù camina e chiù ni fa scurdari
chi ‘u jornu d’oggi ‘un è chiddu d’aieri
e lu dumani è tuttu d’abbisari.

Scurrinu comu nenti li staciuna
e pari fussi un ciumi nta la china.
Lu suli scancia ‘u postu cu la luna,
finisci ‘a notti e po’ veni ‘a matina.

Chissu è lu passu chi lu tempu teni,
jornu pi jornu senza aviri scantu,
camina lestu lestu e ‘un havi freni,
purtannusi ‘i dulura cu ‘u so chiantu.

Nun si firmannu mancu pi ciatiari,
si va cugghiennu ‘i gioii e li tristizzi
e nta la stissa truscia a carricari
metti li cosi duci e l’amarizzi.

Lu tempu passa, vola e si nni va
e si cunnuci tutta ‘a vita appressu.
Quannu chi puru ‘a morti si purtà,
vol diri ch’è a la fini di ‘u so ‘ntressu.

LA TRADUZIONE IN ITALIANO


Il tempo passa, vola e se ne va.
Correndo via non guarda alcuno in faccia,
lascia dietro sè il conto dell’età
e in ogni posto resta una sua traccia.

Come se non facesse tanta strada,
non sente né vecchiaia né stanchezza
e pure s’è in salita, non ci bada,
si sposta tra i sentieri con destrezza.

Si muove tra i ricordi ed i pensieri
e più cammina e più ci fa scordare
che il giorno d’oggi non è quello di ieri
ed il domani incerto a indovinare.

Scorrono sì veloci le giornate,
sembrando un fiume in piena verso il mare,
l’inverno scambia il posto con l’estate
e dalla notte si va ad albeggiare.

Questo è il suo passo e nulla lo rallenta.
Giorno per giorno senza alcun problema,
cammina svelto e andar non lo tormenta,
portandosi il dolore e il suo patema.

Non si fermando manco per fiatare,
va raccogliendo gioie e le tristezze
e nello stesso involto a caricare
mette le cose dolci e le amarezze.

Il tempo passa, vola e se ne va,
trascina via con sé tutta la vita.
Quando pure la morte prenderà,
vuol dir che la sua corsa è già finita.

Chiara Conticello

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