Il Cavalluccio marino dimenticato

L'antica fontana di piazza Lucatelli, nel centro storico di Trapani, da decenni versa in condizioni di abbandono, con l'ippocampo monco in più parti.

di Mario Torrente

Il cavalluccio marino, senza muso, zampe e coda, continua ad attendere un intervento di restauro per tornare al suo antico splendore. Un’attesa che ormai va avanti da anni. Nel frattempo nel suo dorso è stato appeso un adesivo mentre nella sua criniera in marmo finemente lavorata qualcuno ha pensato di mettere un lucchetto. Quest’opera in marmo, di pregevole fattura, eccezionale bellezza e modellata nei minimi dettagli, risale al 1700 e secondo gli esperti potrebbe essere stata realizzata in un ambito culturale romano, forse da un artista erede della scuola Berniniana.

In origine la statua dell’ippocampo, creatura leggendaria della mitologia greca presenti nel corteo di Poseidone, stava alla fine della via degli Scultori, l’attuale via Torrearsa, dove un tempo c’era il Piano della Bocceria, praticamente all’altezza del punto di incontro tra le vie Libertà e Garibaldi. Ma anche allora a Trapani c’erano i vandali e dopo i ripetuti danneggiamenti si decise di togliere il Cavallo Marino che, inizialmente, venne spostato nella Pinanoteca e successivamente, a metà del 1800, a piazza Lucatelli davanti l’allora ospedale di Sant’Antonio. In quel periodo, durante i tumulti popolari, venne infatti distrutta la statua del re Vittorio Amodeo di Savoia ed al suo posto venne messo il Cavallo Marino, che da allora se ne sta davanti Palazzo Lucatelli.

In questi ultimi decenni, però, la statua è stata ripetutamente vandalizzata e danneggiata in più parti. Purtroppo oggi versa in stato di degrado e abbandono. Negli anni la Soprintendenza ai beni culturali ha più volte sollecitato, con proprie note, il Comune di Trapani ad intervenire con un restauro completo dell’intera fontana, ridando così il giusto decoro all’intera piazza. Ma ad oggi non si è arrivati ad alcunché. Intanto a Palazzo Lucatelli sono in corso i lavori di restauro allo storico immobile. Ma del recupero del Cavaluccio, al momento, non si hanno notizie. A riguardo, ci sarebbe da ricostruire il muso, le zampe e la coda utilizzando delle foto antiche che ritraggono la statua come era un tempo.

Tra l’altro il Cavallo marino di piazza Lucatelli è stato riparato e restaurato più volte. E qualche decennio addietro venne anche riattaccato il muso. Che poi, però, fu vandalizzato per l’ennesima volta. Qualche anno fa la statua venne pure sporcata con della vernice nera. Nonostante la sua pregevole fattura. E nonostante il suo marmo finemente scolpito, racconta secoli di storia trapanese.

Secondo la leggenda il Cavallo marino sarebbe nato dalle creste delle onde del mare. Figura della mitologia greca, chiamata ippocampo, per metà cavalo e per metà pesce, è rappresentata nel corteo di Poseidone assieme ai tritoni, draghi e mostri marini. Descritta come una creatura benevola e magica, secondo antiche credenze che si perdono nella notte dei tempi l’ippocampo salvava le persone cadute in mare e difendeva le imbarcazioni dai mostri marini.

Anticamente era visto come un simbolo di fortuna e di buon auspicio, tant’è che i trapanesi di tre secoli e passa addietro ne fecero scolpire uno da un bel blocco di marmo, forse addirittura facendolo arrivare da Roma, per metterlo al centro di una fontana, in una delle strade più importanti della città: la via degli Scultori, oggi conosciuta come via Torrearsa. La strada dove c’erano le botteghe degli artigiani trapanesi da dove sono usciti i tanti capolavori d’arte realizzati in città. Ed il Cavallo marino di piazza Lucatelli ci racconta anche queste e tante altre storie.