Acr Messina, dal campo al tribunale

I peloritani hanno perso allo stadio "Zaccheria" contro il Foggia nel ritorno del playout. Il Messina è retrocesso in Serie D

Retrocessione sul campo, debiti ancora da quantificare ma soprattutto un futuro appeso a un giudice. Si addensano di nubi le prossime settimane in casa Acr Messina. La delusione di sabato scorso a Foggia, con la sconfitta per 1-0 firmata dall’ex giallorosso Emmausso, è profonda e non si cancella con il tempo. Il Messina retrocede in Serie D ai play out e dopo una stagione nata male e finita peggio, tra proclami smentiti, gestione improvvisata di Pietro Sciotto, prima, e AAD Invest Group, poi, e una spaccatura ormai insanabile tra società e città. La sconfitta di Foggia è solo l’ultimo atto di una sceneggiata iniziata la scorsa estate. Gli errori commessi da Pietro Sciotto negli otto anni a capo dell’Acr Messina, sono però stati sistemici: tra isolamento imprenditoriale, presunzione innata e un dialogo con il territorio mai davvero sbocciato.

La cessione da Pietro Sciotto ad AAD Invest Group dello scorso gennaio non ha portato il rilancio annunciato. Al contrario, ha innescato un’inchiesta della DDA con ipotesi di truffa e minacce, che al momento non vede ancora iscritti nel registro degli indagati. Dopo aver ascoltato dirigenti e tecnici dell’Acr, i magistrati hanno chiesto la liquidazione giudiziale per insolvenza. Tradotto: lo spettro dell’ennesimo fallimento. Tutto si deciderà il prossimo 10 giugno a Palazzo Piacentini. In quell’occasione il giudice stabilirà se nominare un curatore che quantifichi i debiti – stimati in oltre due milioni di euro – e tentare una vendita del titolo sportivo. Chi dovrebbe acquistare una società piena di debiti e appena retrocessa, resta però un mistero. Vani sono stati i tentativi della tifoseria locale di chiamare in causa il Comune di Messina, da sempre distratto sulle vicende calcistiche della squadra peloritana.

Il sindaco Federico Basile e l’attuale deputato regionale di Sud chiama Nord Cateno De Luca, nel corso dell’ultimo anno avrebbero potuto agire in maniera diretta, sotto il profilo politico, nei confronti della famiglia Sciotto. Matteo, fratello del presidente Pietro, all’Ars siede proprio accanto all’ex sindaco di Messina. Ma Cateno De Luca non ha dimostrato interesse per le sorti della squadra di calcio peloritana. Così il futuro appare ancor più nebuloso. E il peggio sembra non si sia del tutto concretizzato.