Una festa molto sentita quella del Santo Patrono di Pantelleria, i cui festeggiamenti concludono le celebrazioni di tutti i Santi custodi delle Contrade.
La funzione religiosa ha avuto luogo nella Chiesa Madre ed è stata officiata dal Vescovo Monsignor Angelo Giurdanella che, durante l’Omelia, ha voluto innanzitutto ringraziare l’Amministrazione Comunale e le Autorità Militari per l’impegno che prestano ogni giorno sul territorio dell’isola. Il loro servizio non è sempre facile soprattutto in questo particolare momento storico, ma la comunità sa essere accogliente e tessere buone relazioni.
Ripercorrendo la vita del Santo, protettore della gente che va per mare, ha poi sottolineato valori ad oggi molto importanti che devono essere parte integrante della vita di tutti i fedeli: accoglienza, amore verso gli altri, condivisione e aggregazione. Valori fatti propri dalla comunità pantesca che di recente ha vissuto momenti difficili ma che dimostra sempre grande forza.
Moltissima gente si è raccolta attorno alla statua del Santo durante la sua uscita dalla Chiesa. In un clima di commozione carico di storia, una lunga e devota Processione si è articolata nella via del lungomare fino al Porto dove la statua è stata caricata su una barca per andare verso il largo dove si è compiuto il rito della deposizione in mare della corona di fiori. Tanta gente, sia dal molo che dalle barche, ha seguito il breve viaggio del Patrono per ricordare coloro che hanno perso la vita in mare e per chiedere protezione per tutti quelli che in mare lavorano ogni giorno.
Nell’ora dorata del tramonto, dove ogni cosa si tinge di serenità e speranza, si è rinnovato il rito con il quale il Santo Patrono concede ogni anno la protezione all’isola e ai suoi abitanti. Invitando a non arrendersi di fronte alle avversità della vita. Spronando a coltivare la fiducia per l’intercessione a favore del “bene comune”.
Giuliana Raffaelli