La Regione ha richiamato in servizio gli operai antincendio del Corpo forestale per fronteggiare al meglio le condizioni climatiche straordinarie previste in Sicilia nei prossimi giorni. Lo ha annunciato il governatore Renato Schifani, dopo il via libera della giunta regionale, riunita d’urgenza ieri mattina, alla dichiarazione dello stato di crisi e di emergenza regionale nell’Isola per dieci giorni. Alla base della delibera, la relazione del capo del dipartimento della Protezione civile della presidenza della Regione, Salvo Cocina, che in particolare per oggi e domani prevede forti venti di scirocco e temperature più alte delle medie con punte sui 35 gradi. Uno scenario che potrebbe favorire lo svilupparsi di incendi. Una previsione confermata anche dal dipartimento nazionale della Protezione civile e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Per aumentare la risposta operativa dei territori verranno richiamati in servizio, fino al 21 ottobre, 1.597 operai del Corpo forestale, che avevano già fatto parte della campagna antincendio cessata lo scorso 15 ottobre. Se necessario, il periodo di impiego potrà essere prolungato. Saranno in prima linea per le attività di presidio, pattugliamento ed eventuale lotta attiva alle fiamme. Assieme a loro, le associazioni di volontariato, coordinate dal dipartimento regionale della Protezione civile, a supporto sia del Corpo forestale della Regione che dei vigili del fuoco. Una decisione, quella della giunta, resa possibile, in deroga alle vigenti disposizioni, grazie alla dichiarazione dello stato di crisi e di emergenza regionale.
Nominato anche un Commissario delegato che coordini tutte le attività necessarie a fronteggiare le eventuali emergenze e le relative incombenze amministrative, così come previsto dalla legge regionale 13 del 2020. A svolgere tale funzione sarà il comandante del Corpo forestale della Regione, Giuseppe Battaglia.
Il governo Schifani ha già richiesto al Consiglio dei ministri la dichiarazione dello stato di emergenza per le migliaia di incendi boschivi, di interfaccia e urbani che hanno colpito l’Isola dal 24 al 27 luglio e che hanno prodotto gravi danni al patrimonio boschivo e all’agricoltura, con, purtroppo, anche la perdita di cinque vite umane.