Tutto fumo e niente arrosto. È questo il risultato del Consiglio comunale di Trapani che si è svolto ieri. In città, infatti, si parlava di una mozione di sfiducia presentata da parte dell’opposizione nei confronti di Annalisa Bianco, consigliera e presidente del Consiglio comunale, ad oggi sospesa perché coinvolta nell’operazione Aspide.
Ma ieri la mozione di sfiducia, che vedeva come primo firmatario il consigliere di Amo Trapani, Giuseppe Guaiana, non è stata presentata.
Ed è stato lo stesso Guaiana a spiegarne il motivo.
«Noi – ha detto all’inizio del Consiglio comunale – non abbiamo mai votato Annalisa Bianco come presidente. Ed è questo il motivo per cui non presenteremo nessuna mozione di sfiducia. Lanciamo la palla alla maggioranza, la stessa che aveva deciso, unita, il nome di Annalisa Bianco. Saranno loro a fare ciò che ritengono più opportuno. Anzi – ha detto concludendo Guaiana – potrebbe e dovrebbe essere lo stesso gruppo consiliare del PD a presentare la mozione, basandosi su ciò che è stato dichiarato dal deputato Dario Safina».
Il riferimento chiaramente è al comunicato stampa diffuso, nella mattinata di ieri, dall’onorevole Safina dove si chiedeva ad Annalisa Bianco di mantenere la massima lucidità a tutela delle istituzioni che rappresenta.
«Per tale motivo – aveva scritto Safina -, seppur da convinto garantista, consapevole che ciascuno degli indagati potrà far valere la sua innocenza, vorrei invitare la Presidente del Consiglio comunale di Trapani ad una seria riflessione sull’opportunità di liberare l’Assise civica dall’imbarazzo di un vertice che, alle prese con una vicenda che comunque esprime un livello di diffuso malcostume (che non è detto che abbia rilevanza penale), potrebbe pregiudicare l’autorevolezza dell’intero consesso civico nonché l’autonomia del suo Presidente»