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Confiscati beni a Rosario Scalia

I militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Trapani hanno dato esecuzione al decreto di confisca di beni, emesso dal Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di Rosario Scalia, 49enne di Partanna.

Confiscati beni che equivalgono a 180.000 €. Nello specifico, si tratta di beni immobili, terreni, beni aziendali, conti correnti e depositi a risparmio.
Rosario Scalia, imprenditore edile, fu condannato a 19 anni e 11 mesi di carcere per omicidio.
L’arresto avvenne nel 2022, dopo il provvedimento restrittivo emesso dalla Procura generale presso la Corte d’Appello di Palermo.
Scalia, assieme ad altri soggetti, la sera del 21 maggio del 2009, partecipò, come basista, all’omicidio di Salvatore Lombardo, 47 anni, pastore. Il delitto avvenne davanti ad un bar di Partanna. La vittima fu raggiunta da due colpi di fucile calibro 12.
L’omicidio, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, fu commesso da Nicolò Nicolosi e Attilio Fogazza. Il primo sparò, il secondo era alla guida dell’auto con cui fu compiuto l’agguato. Poi, entrambi decisero di collaborare con la giustizia. Anche loro giudicati con il rito abbreviato, sono già stati condannati a 16 anni di carcere.

Autoaccusandosi dell’omicidio, Nicolosi e Fogazza hanno detto che a ordinare la missione di morte fu il 51enne presunto boss mafioso di Partanna Giovanni Domenico Scimonelli, che per questo è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’assise di Trapani.

Lombardo sarebbe stato punito per aver rubato un camion carico di merce del supermercato Despar di Partanna, di cui, all’epoca, secondo l’accusa, era “gestore di fatto” Scimonelli, imprenditore ritenuto vicino al boss Matteo Messina Denaro, per conto del quale avrebbe anche riciclato denaro sporco nella grande distribuzione alimentare.

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