Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto visita a sorpresa alla scuola De Amicis-Da Vinci di Palermo per incontrare gli alunni della quinta elementare, sezione C, vittime di insulti razzisti.
I fatti risalgono allo scorso novembre quando durante una rappresentazione organizzata presso la libreria Feltrinelli, nell’ambito del progetto “Io leggo perché”, i venti bambini della classe, tutti italiani ma per la maggior parte figli di genitori ghanesi e mauriziani, erano stati oggetto di commenti discriminatori. La performance, che includeva canti tradizionali siciliani e ghanesi, accompagnati dal professore di musica Marco Lo Cicero, mirava a raccogliere fondi per l’acquisto di libri. Alcuni passanti, però, avevano rivolto insulti sia ai piccoli artisti sia alle loro insegnanti, mettendo in dubbio l’integrazione e avanzando affermazioni offensive sul colore della pelle dei bambini.
Mattarella, accolto con emozione dagli alunni, ha trascorso del tempo in classe, dimostrando grande attenzione e sensibilità verso quanto accaduto. Una visita non annunciata pubblicamente, e che sottolinea il carattere personale e simbolico del gesto. Gli studenti, visibilmente commossi, hanno avuto l’opportunità di condividere con il Presidente i propri pensieri e le esperienze vissute.
Un gesto, quello del Capo dello Stato, che si inserisce in un contesto più ampio di promozione dei valori di inclusione e rispetto reciproco. La scuola De Amicis-Da Vinci, con la sua realtà multietnica, rappresenta un esempio concreto di integrazione e arricchimento culturale.