di Mario Torrente
La Venere di Trapani continua ad attendere un intervento di recupero e restauro. La stupenda statua in ghisa della Chiazza, che raffigura la dea dell’amore, è sempre più malconcia e ed affianco ad uno dei satiri, da dove un tempo usciva l’acqua, c’è un grosso buco. Per non parlare delle condizioni delle vasche, senza le base e con profonde crepe. La fontana di piazza Mercato del Pesce, che non funziona ormai da anni, è poi piena di ruggine, così come la statua di Adrodite, che andrebbe ripresa e sistemata per come merita.
Nei mesi scorsi era stata prospettata la possibilità di un suo recupero. Ma ad oggi non si hanno notizie in tal senso. Tutto tace a riguardo. Ed intanto la statua continua a presentarsi in queste tristi condizioni. Eppure si tratta di uno dei simboli di Trapani con sullo sfondo il grande stemma con le cinque torri e la falce che sovrasta gli archi del porticato di quello che un tempo era uno dei cuori pulsanti della città, il Mercato del Pesce che da anni aspetta, con il suo storico porticato del 1874, di rinascere a nuova vita.
Un luogo simbolo della trapanesità che andrebbe valorizzato per come merita, a partire dalla statua di Venere, un autentico “gioiellino”, che per di più “parla” francese. La statua in ghisa, che dal 1890 se ne sta al centro della “Chiazza” guardando verso la via Torrearsa, la ex strada degli Scultori, venne infatti realizzata da una fonderia francese della Val d’Osne nell’Alta Marna, nelle Ardenne: si tratta di una Venere Anadiomene che rappresenta la “Venus sortant du Bain”, una riproduzione di una celebre opera realizzata nel 1767 dallo scultore francese Christophe Gabriel Allegrain, attualmente conservata al Louvre. Un sottile filo conduttore lega quindi uno dei musei più famosi al mondo con la Venere di Trapani. Che in città, per tanti trapanesi, resta “A Signura Funtana”.
Si tratta dunque di un’opera di un certo pregio che si rifà ad una importante scultura custodita nel museo del Louvre. Tra l’altro la Venere Anadiomene trapanese è pure presente nel catalogo della società francese che la realizzò, oggi conservato nel Museo italiano della Ghisa della città di Longiano, in provincia di Forlì-Cesena, predisposto nel 1998 dalla Fondazione Neri. Insomma, al centro della piazza ex Mercato del Pesce c’è un’importante pagina di storia, che sicuramente meriterebbe di essere meglio conosciuta, apprezzata e valorizzata, custodendo, nelle sinuose e aggraziate forme della Venere che esce dal mare, un po’ di orgoglio trapanese.
Questa “pagina” di storia locale fa poi riflettere su quanto i trapanesi di un tempo tenessero alla loro città, volendo solo il meglio e facendo arrivare dalla Francia la statua di Venere da mettere nella fontana al centro della nuova piazza Mercato del Pesce, con il suo caratteristico porticato che risale al 1874. Altri tempi. Dopo 135 anni dal suo arrivo in città, la Venere di Trapani continua ad attende di essere restaurata e valorizzata, magari tornando ad essere una fontana com’era un tempo.





(foto Mario Torrente)