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L’istituto Eugenio Pertini ricorda le stragi di Capaci e via d’Amelio



Istituto Eugenio Pertini di Trapani, guidato dalla Dirigente scolastica Maria Laura Lombardo, celebra, anche se a distanza, il 28esimo anniversario delle stragi di Capaci e Via D’Amelio. La scuola, nei suoi tre ordini di scuola, Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo grado, in tutti i suoi plessi, compresi quelli della frazione di Fulgatore, in aderenza al Leitmotiv promosso dal Miur e #LaScuolaNonSiFerma durante l’esperienza Covid 19, ha aderito all’iniziativa “Palermo Chiama Italia”, in collaborazione con la Fondazione Falcone e il Miur, al Progetto di Legalità “Li avete uccisi ma non vi siete accorti che erano semi”, partecipando alla costruzione della “Nave virtuale della Legalità” che unisce l’Italia nel nome di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, Rocco Dicillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro, Claudio Traina, Eddy Cosina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli e di tutte le altre vittime di mafia.

Di seguito il comunicato diramato dalla scuola.

La comunità educante si è cimentata nella produzione di  materiali multimediali di vario tipo che verranno inviati alla Fondazione Falcone, tramite il canale #PalermoChiamaItalia. Ma  la Scuola in adesione  alla campagna della Fondazione Falcone “il mio balcone è una piazza”, utilizzando gli Hashtag  #23maggio2020  #PalermochiamaItalia   #ilcoraggiodiognigiorno  #ilmiobalconeèunapiazza coinvolgerà gli studenti e le loro famiglie esponendo dalle proprie case lenzuola bianche e tricolore, preparando cartelloni e striscioni per gli edifici scolastici ed intervenendo nel tardo pomeriggio del 23 maggio ad un meeting virtuale diretto dalla sede centrale dell’istituto plesso intitolato a Giovanni Falcone. L’idea è quella di rendere omaggio alle vittime dell’attentato di Capaci e alle loro famiglie restituendo loro voce. In particolare alcuni ragazzi della scuola secondaria di I grado guidati dalle docenti di arte realizzeranno dei ritratti di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonino Montinaro, che  saranno proiettati sulla facciata della scuola del plesso Falcone vista l’impossibilità di organizzare la proiezione nella  piazza Francesca Morvillo. Altri studenti daranno la voce ai ritratti, preparando dei pensieri maturati dallo studio delle vite e dell’esempio di questi eroi di umanità.  In rappresentanza del Baby Consiglio l’alunno Alessio Minaudo  esprimerà il suo impegno nella qualità di piccolo cittadino-studente siciliano nelle azioni di una vita quotidiana antimafia e Sara Grimaudo preparerà un suo tributo personale a Francesca Morvillo.  Il Coro d’Istituto canterà la canzone “ Affacciati Sicilia” per rendere un omaggio ai familiari delle vittime di mafia e a tutti i cittadini siciliani, che piangendo i morti, vittime di mafia non hanno esitato ad esporre le lenzuola bianche dai balconi nel lontano 1992 e a generare il seme della cultura dell’antimafia. Le ragazze del corpo di ballo della scuola, guidate dalla professoressa Maria Rosa Gandolfo realizzeranno un flashmob sulla canzone “Esseri Umani”, di Marco Mengoni. I bambini della scuola dell’infanzia e delle classi I e II primaria prepareranno l’inno italiano realizzando dei video con la promozione degli hashtag dell’iniziativa.

Durante il pomeriggio/sera del 23 maggio interverranno dai loro balconi rappresentanti della comunità scolastica, studenti, genitori docenti per rendere la loro testimonianza e il loro pensiero e saranno proiettati alcuni dei lavori realizzati in uno schermo del plesso Falcone in videochiamata. Così afferma la dirigente Maria Laura Lombardo: – Il non poter animare la nostra piazza Francesca Morvillo, il non poter avere i bambini nei nostri edifici scolastici non poteva fermare la nostra voce e le idee che giorno per giorno anche a distanza alimentiamo nei nostri ragazzi rendendo vivo l’esempio di chi con il coraggio di essere ha servito lo Stato per amore. Per tutti noi il 23 maggio è una data impressa nel nostro dna, è il momento di quel profondo dolore che ha talmente lacerato le coscienze da indurle al cambiamento. Le lacrime e le parole di Rosaria Costa, vedova di Vito Schifani, pronunciate durante i funerali nella basilica di San Domenico, a Palermo, ruppero allora un perpetrato silenzio assordante lasciando sfogo al dolore di tutti i siciliani e gettando i semi di una rinascita che avrebbe visto piano piano Palermo tappezzata da lenzuola bianche esposte dai balconi. Quella rinascita in cui I volti di Giovanni , Francesca , Paolo e di tutte le vittime di mafia sono diventati  giorno dopo giorno  la nostra storia quella che ha cambiato anche il ruolo della scuola richiamandoci al dovere di educare alla legalità , quella che ispira e orienta i percorsi di studio dei nostri studenti verso l’acquisizione di una cittadinanza attiva e consapevole.-

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