di Luigi Todaro e Pamela Giacomarro
Toh, chi si rivede. Dopo una lunga assenza, il sindaco Tranchida è tornato al Pala Shark. Ieri sera, accompagnato dall’assessore Lele Barbara, ha assistito alla sfida contro Reggio Emilia.
Niente tribuna d’onore, nessun posto riservato: si è seduto in gradinata, tra la gente, con un biglietto acquistato di tasca propria. Un gesto che difficilmente può passare inosservato. Tentativo di distensione o sottile provocazione? Forse un nuovo capitolo nella lunga querelle con il presidente Valerio Antonini, che da tempo denuncia – tra le altre cose – i disagi provocati dalla mancanza del sistema di climatizzazione. Quello che esisteva prima, infatti, è stato rimosso, durante la ristrutturazione generale del Palazzetto, perché obsoleto e mai sostituito con un nuovo impianto.
E ieri sera, il sindaco ha potuto verificarlo in prima persona: all’interno del Pala Shark l’afa è soffocante. Una condizione che mette a dura prova la pazienza dei tifosi e rischia di compromettere la tenuta fisica della squadra, impegnata in un momento cruciale della stagione, con i play off ormai entrati nel vivo.
Anche lui, confuso tra i tifosi, avrà sudato sette camicie? Probabile. Ma forse, più del caldo, a farlo riflettere sono state le temperature della polemica, che dentro e fuori il palazzetto restano tutt’altro che miti.