Non ci sono dubbi secondo quanto dichiara l’ASP di Trapani. L’acqua dei pozzi, la cui qualità non era mai stata verificata da un organo pubblico, non è utilizzabile per il consumo umano.
A chiedere la verifica della qualità dell’acqua, il Comune di Trapani qualche settimana fa.
L’Amministrazione, infatti, è alla continua ricerca di altre soluzioni per garantire la continuità del servizio idrico in città. E tra le soluzioni, c’è l’ordinanza urgente firmata da Tranchida che ha autorizzato i funzionari dell’ASP di Trapani ad eseguire verifiche sui pozzi privati.
Non si tratta solo di consumo alimentare, ovviamente, ma anche di un uso igienico-sanitario.
I pozzi sono censiti e autorizzati dal Genio Civile ma le acque non possono essere destinate alle abitazioni, agli alberghi e alle attività commerciali.
Queste strutture, infatti, non hanno un sistema di reti interne separate e se dovesse avvenire una contaminazione, si contaminerebbe tutto il circuito.
L’Asp di Trapani, insomma, ha solo seguito ciò che dice la Legge. Più nello specifico, l’articolo due del decreto legislativo numero 18 del 2023. La norma, infatti, specifica che tutte le acque destinate al consumo umano distribuite dagli enti gestori devono essere destinate esclusivamente a usi domestici.
L’acqua esaminata è conforme per quanto riguarda i parametri microbiologici e chimici ma dovrebbe essere costruita nel raggio di 200 metri fuori dal tessuto urbano perché la presenza di fogne, coltivazioni e abitazioni potrebbe contaminare l’acqua anche se pura. Si precisa inoltre che i pozzi devono avere una tutela della risorsa e che nel raggio dei 200 metri non devono insistere tutti quegli elementi indicati nell’articolo 94 del 2006.
L’asp, però, ha fatto sapere che l’acqua può essere utilizzare, qualora il Genio Civile lo ritenesse opportuno, per altri usi come quello agricolo.
Il provvedimento, dunque, è finalizzato alla tutela della salute pubblica e ad evitare infezioni e problemi sanitari in città.