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Trapani, libri dimenticati

Trapani città che legge. O che fa finta di leggere?
Di certo, Trapani sembra essere una città che non rispetta i libri anche quando questi rappresentano un vero e proprio patrimonio di memoria e tradizioni.
Sono tantissimi libri storici che sono ammassati e accatastati in due locali del San Domenico, in pieno centro storico a Trapani: libri storici della biblioteca Fardelliana che andrebbero preservati e che invece… sono in totale stato di abbandono.
Si tratta di testi giuridici, filosofici, vecchie copie di archivio del Giornale di Sicilia, tirature limitate di testi teatrali.

E si trovano dimenticati su due piani del complesso di San Domenico.
Dimenticati è proprio la parola che maggiormente descrive quanto verificato.

I libri in questione, infatti, si trovano in quelle condizioni da diversi anni. Quelli al piano terra da almeno 4 anni, quelli al primo piano sono lì da oltre un anno.
Al primo piano ci sono ben due stanze stracolme di libri.
Un vero e proprio colpo al cuore per chi i libri li ama davvero e li rispetta.

Specialmente quando si tratta di testi che andrebbero conservati con cura poiché ricchi di memorie di una città che sempre più tende a dimenticare chi l’ha resa bella ed importante.

Eppure, tornando ai libri dimenticati, il Comune di Trapani, ha promosso e sostenuto un “Patto locale per la lettura” prevedendo una collaborazione fra soggetti pubblici e privati che individuano nella lettura una risorsa strategica e un valore su cui investire.

Una iniziativa fortemente voluta dall’assessore alla cultura Rosalia d’Alì che ha persino scomodato il Cepell, il “Centro per il libro e la lettura”, che ha scelto Trapani con una edizione della rivista “Città che legge – Libri e Riviste d’Italia” dedicata proprio alla città.
Si tratta della rivista promossa dal Ministero della Cultura che divulga arte, cultura e storia raccontando il territorio attraverso la parola scritta.

A descrivere il territorio sono state istituzioni, giornalisti, docenti, storici e scrittori.

E poi gli influencer che hanno raccontato la città tra i due mari, come vera promotrice attiva della lettura.
Ma non sapevano dello scempio dei libri dimenticati al San Domenico.
Un patto per la cultura, allora, lo proponiamo noi.

Se il Sindaco Tranchida e l’assessore Rosalia d’Alì non sanno che farsene di questi libri, piuttosto che vederli marcire pian pianino, siamo certi che ci siano diversi cittadini disponibili a prendersene cura.

Magari sistemandoli nelle loro librerie e leggendoli.

Che ne dicono Tranchida e D’Alì?

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