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Relitto di Marausa, Safina: “Un encomio per il ritrovatore Francesco Brascia”


Il gruppo parlamentare del PD all’ARS, primo firmatario l’onorevole Dario Safina, ha presentato una interpellanza al Governo regionale circa gli intendimenti dello stesso in merito al ritrovamento e successivo recupero del relitto di nave romana risalente al III secolo d.C., ad oggi messo in sicurezza e trasferito al porto di Marsala per le attività di conservazione e restauro. Il relitto, denominato “Marausa 2” è stato individuato nel 2020 e monitorato con grande cura ed attenzione fino all’intervento della Soprintendenza del Mare, dal signor Francesco Brascia, dipendente del Ministero della Difesa del 37° Stormo Trapani-Birgi, davanti alla costa di Misiliscemi, nel Trapanese.

I parlamentari del PD chiedono, innanzitutto, se è intendimento del Governo regionale ritenere opportuno accordare una onorificenza, con conseguente cerimoniale, al ritrovatore Francesco Brascia, anche denominando ufficialmente l’imbarcazione come “Relitto Brascia”.

E poi vanno nello specifico circa un progetto di valorizzazione e musealizzazione dell’imbarcazione che possa soddisfare le esigenze di tipo scientifico e turistico-culturali attraverso un investimento sull’intera area di Marausa, anche a tutela del patrimonio sommerso.

“A tutt’oggi – spiega l’onorevole Dario Safina – non sono pervenute indicazioni sugli interventi successivi di primo trattamento conservativo, consolidamento e restauro definitivo, mancando una programmazione della Regione in termini di risorse economiche e indicazione delle tempistiche di sostegno del progetto di restauro in vista della sua musealizzazione. Chiediamo, pertanto, al Governo Schifani se vi è intendimento di procedere ad allocare la nave romana presso il territorio di Marausa, ubicandola presso il Comune di Misiliscemi con stanziamento delle relative risorse economiche necessarie, anche per la fase di progettazione e musealizzazione del relitto”.

“Altresì riteniamo doveroso premiare ufficialmente un cittadino virtuoso che, dal giorno dell’individuazione del relitto fino alle successive ed oramai concluse operazioni di recupero, non ha mai smesso di prestare la sua opera in termini di controllo e guida dell’area marina, divenendo punto di riferimento anche per la stessa Soprintendenza del Mare e di altre equipe di archeologia marina, nazionali ed estere, che negli ultimi anni si sono interessate al tratto di mare in questione”, conclude il deputato trapanese.

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