Dopo le prime 19 giornate di campionato è possibile fare un bilancio sul campionato del Trapani. Sono 10 le lunghezze di svantaggio dei granata sulla capolista Benevento, una distanza importante e inaspettata dopo il calciomercato importante dell’ultima estate e con le ambizioni societarie che non sono mai state nascoste. Un percorso altalenante, iniziato sicuramente in salita con il primo esonero di Torrisi appena due giornate dal via. A subentrare al tecnico catanese è stato Salvatore Aronica, catapultato dalla Primavera alla prima squadra. Con il tecnico palermitano, i granata hanno avuto poca continuità, raggiungendo un massimo di due vittorie consecutive (Potenza e Turris, rispettivamente alla 6ª e 7ª giornata).
Tanti passaggi a vuoto, arrivando fino alle sconfitte contro l’Altamura e il Benevento che sono costati ad Aronica la panchina. Secondo cambio di allenatore, dunque, ma questa volta il presidente Antonini ha deciso di andare sul sicuro, su un uomo di esperienza come Ezio Capuano, profondo conoscitore della categoria e affiancato dal nuovo direttore sportivo, Giuseppe Pavone, che ha prontamente sposato il progetto Trapani per rilanciarsi in classifica.
È chiaro, non si tratta di una missione semplice, forse più impresa che missione: una delle difficoltà principali è infatti il sostanziale equilibrio del campionato. Dopo 19 giornate la classifica recita Benevento 37, Monopoli 35, Cerignola 34, Avellino e Potenza 32, poi un lieve solco che porta al gruppo di Crotone, Picerno, Catania, Sorrento, Giugliano e Trapani che vanno dai 29 ai 27 punti. Tanti gol fatti, tanti anche quelli subiti: alle 34 reti realizzate bisogna contrapporre le 23 occasioni in cui i siciliani hanno preso gol, numeri ben più alti a chi guida la classifica (appena 14 i gol presi dal Benevento di Auteri). Con Capuano in panchina si è visto però un approccio diverso, più cinico, che continua a far sperare i granata in un filotto importante di vittorie.
Francesco Torrente