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giovedì, Aprile 18, 2024
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Giorni contati per Birgi?

Ancora una volta, lo scalo trapanese è ad un passo dal baratro. Nella pagina dell'approfondimento del Tgsud parliamo di queste settimane tribolanti per il Vincenzo Florio.

Il 5 aprile c’è un altra dead line. Scade il nuovo bando per il co-marketing fra la latitanza della Regione e l’incapacità della politica a risolvere “il problema Birgi.” Tutto lascia presumere che andrà nuovamente deserto. Ryanair di Trapani non ne vuole più sentire parlare, man che meno tramite bando pubblico, scottata dalla “vicenda Charleroy”, con l’aeroporto belga entrato nelle mire della comunità europea che gli ha richiesto indietro contributi ottenuti negli anni scorsi tramite procedure ad evidenza pubblica. Insomma, o si fa come a Palermo, a trattativa privata, oppure arrivederci. Rumors la danno in smobilitazione totale già dalla prossima “winter” che parte, per le compagnie aeree, da novembre. Il socio di maggioranza, la Regione appunto, per la seconda volta nell’assemblea dei soci di qualche giorno fa, ha pensato bene di non nominare il terzo membro del consiglio d’amministrazione dopo le dimissioni “obbligatorie” di Elena Ferraro. Il tutto fra le preoccupazioni dell’Ufficio regionale alle partecipate e l’ignoranza dell’Assessorato al Turismo che chiede conto del bando all’Airgest invece che al Comune di Marsala capofila delle amministrazioni grazie alla coraggiosa iniziativa del sindaco Di Girolamo; una responsabilità per nulla scontata che il primo cittadino lilibetano si è assunto sul territorio oltre che davanti agli organi di controllo. Invece, bontà sua, ha “vidimato” tre nominativi usciti fuori dalla graduatoria pubblica per il prossimo direttore generale dello scalo. Il profilo del nuovo manager dovrebbe ricadere su un “interno” romano, un manager di Verona, ma natio di Venezia, oppure un lombardo. La nomina arriverà, comunque, a breve. E dopo il 5? Al management Airgest non dispiacerebbe che il socio, ormai unico, si prenda la patata bollente in mano non facendo perdere i quasi 8 milioni di euro messi a bando. La speranza è che vengano destinati a trattativa privata a più vettori “per comprare passeggeri”, così come fa, ne più ne meno, Palermo e tanti altri aeroporti italiani. Difficile che la Regione, tuttavia, si prenda una responsabilità del genere. Intanto, il 3 aprile, a Palermo, si incontreranno i CDA delle società di gestione degli scali di Birgi e Punta Raisi per un protocollo d’intesa in vista di una futura privatizzazione con la Gesap ad assorbire Airgest. Nel mezzo, il sindaco Leoluca Orlando che ha fatto capire chiaramente di non volerne sapere al momento: prima abbattere le passività di bilancio, poi pensare agli esuberi dopodiché ne parliamo. E la politica? Il governo regionale latitante, seppur con un apprezzabile interessamento dell’assessore Turano sempre presente sul territorio per metterci la faccia e prendersi le sue responsabilità, male parole comprese. E quello nazionale? Non pervenuto, nonostante la presenza, come sottosegretario nientepopodimenoche alla Presidenza del Consiglio, del trapanesissimo senatore Santangelo. Anzi no, ce l’ha messa; a Catania…,e lì ha lanciato una proposta davvero “futurista”: andare oltre la già difficile gestione unitaria, almeno nel breve periodo, degli scali siciliani. Per lui “vanno create delle realtà macro–regionali per una ambiziosa e suggestiva #DestinazioneSUD.” Non ha specificato, tuttavia, i tempi d’attuazione. Quando si dice “essere avanti…”

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