La Madonna Addolorata non viene girata davanti al Vescovo

In piazzetta Purgatorio al rientro dell'immagine della Vergine.

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A poco più di 24 ore dalla conclusione della processione del Venerdì Santo, la riflessione del direttore di Telesud Wolly Cammareri.


Credo che questa sia la mia 32° cronaca televisiva della processione (29 per questa emittente e 3 con RTC), premessa indispensabile per le considerazioni che seguiranno. Negli anni ho visto alternarsi uomini alla guida dell’Unione maestranze e capi consoli dei gruppi; ho visto troppe “panze parate” vestite a festa in testa alle processioni; ho visto cambiare rettori delle chiese che hanno ospitato i gruppi e ho visto cambiare i vertici della Diocesi, per non parlare dei Sindaci e dei responsabili dell’ordine pubblico. Ho conosciuto capi console che con uno sguardo sapevano mettere in riga la propria gente. Ho visto per le strade processioni slegate; ho visto anche Misteri che autonomamente, da soli, hanno cambiato pure itinerario. Ho visto di tutto o quasi. Quella di quest’anno, come diciamo a Trapani, non è stata una bella processione. Ed una processione non deve essere bella! Deve rispettare quello che rappresenta, una celebrazione religiosa e quindi con il rappresentante del clero che ne detta le regole, così come è giusto che sia. Dopo questa indispensabile premessa passiamo a quando accaduto. Bisogna fare un passo indietro di quasi due mesi, allorquando in occasione di un convegno a San Agostino sul tema “Accompagnare la pietà popolare” il Vescovo Fragnelli dettò le linee guida da osservare in occasione di tutte le processioni della Diocesi a partire dal 6 marzo 2019. L’invito del Vescovo esattamente recitava così: “Alla luce del costruttivo cammino di dialogo intrapreso e delle richieste fatte dall’Unione Maestranze, il Vescovo non ritiene opportuno allo stato attuale inserire nuovamente gli incappucciati. Nel direttorio, inoltre, suggerisce di evitare le girate che potrebbero creare fraintendimenti di tipo economico, oltre che esser confusi con gli inchini reverenziali. Sono da valorizzare le annacate delle vare, le marce delle bande e i canti dialettali che esprimono le devozioni e i sentimenti del Venerdì Santo “.
Il presidente dell’Unione Giuseppe Lantillo, ne prese atto e comunicò ai capi console quelle che erano state le indicazioni del Vescovo. In verità non tutti i ceti accettarono con serenità quelle indicazioni. A rincare la dose arrivò una riunione in Questura a pochi giorni dalle processioni che sostanzialmente riportava le linee guida di Mons.Fragnelli, ma chiedendone il rispetto per garantire l’ordine pubblico. Ed in questa occasione nascono i fraintendimenti: si diffonde la notizia, in maniera distorta soprattutto sui social, che c’è il rischio di denunce penali per i capi console dei gruppi che non osserveranno le regole; corresponsabile penalmente sarebbe anche il Presidente dell’Unione Maestranze. Circola anche la voce dell’eventuale blocco della processione con immediato rientro dei gruppi. Una sorta terrorismo “mediatico” dunque, ma alimentato da voci di corridoio rimbalzate sui social network! Per quel che ci riguarda, noi alla vigilia della processione ci siamo rivolti alla Questura che ha smentito quanto riportato sopra, ribadendo che l’invito era quello di rispettare le direttive emanate dal Vescovo.Tutto questo ha generato un clima teso, aggravato già dalle diatribe interne manifestatesi in occasione dei venerdì di quaresima quando alla “scinnuta” del popolo che tradizionalmente avveniva da sola sono stati aggiunti altri gruppi; insomma l’atmosfera era già abbastanza calda.Ma veniamo a quanto accaduto nelle ore della notte e quelle precedenti al rientro in chiesa.La processione era disordinata, con ritardi che si sono diventati di 90 minuti per l’arrivo in piazza. Ed anche qui non sono mancate le accuse. Ma le criticità non sono state solo queste, da più parti è stato notato l’eccessivo uso di transenne per delimitare la presenza dei fedeli, ai quali dopo aver seguito la processione per tutta la notte, è stato impedito l’ingresso in piazza a seguito del proprio gruppo. In verità tutto questo ci è sembrato eccessivo e sicuramente verrà corretto per il prossimo anno. Ma c’è un particolare che vorrei farvi notare: l’arrivo in piazza Purgatorio dell’Addolorata; è consuetudine durante l’omelia del Vescovo girare la statua della Madonna verso il rappresentante della Diocesi. Se vogliamo non in segno di rispetto per la persona fisica ma per ciò che rappresenta, la Chiesa tutta, simbolo di quel Figlio che la Madre ha appena accompagnato. Quest’anno la sacra immagine è rimasta così per come è arrivata, con lo sguardo verso la via San Francesco. Tutto questo a noi così come a tanti cittadini è sembrato alquanto IRRISPETTOSO.

Wolly Cammareri