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sabato, Aprile 20, 2024
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Scrigno: scarcerazioni rigettate

La Cassazione ha rigettato questa mattina le istanze di scarcerazioni per gli indagati.

La Cassazione ha rigettato tutti i ricorsi presentati dai difensori contro l’ordinanza di custodia cautelare degli indagati nell’operazione “Scrigno” dello scorso marzo, ad oggi, per la gran parte, ancora in carcere. La Cassazione ha preso questa decisione ritenendo che, al momento dell’emissione, sussistevano le condizioni per la restrizione personale. Per l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello, Franco Orlando, Francesco e Pietro Virga, Michele Alcamo e tanti altri a suo tempo tratti in arresto, pertanto, nulla da fare. Resteranno in carcere. Ora si vi va verso la conclusione delle indagini e probabilmente si apriranno nuovi scenari su tutti gli indagati. A Palazzo di Giustizia, infatti, trapela che l’avviso conclusione indagini possa arrivare a fine luglio. La Cassazione ha invece annullato con rinvio la posizione di uno degli indagati accusato di favoreggiamento, Filippo Tosto di Buseto Palizzolo. Dopo l’eventuale avviso di conclusioni indagine, i difensori avranno 20 giorni di tempo per estrarre copia e fare richiesta di interrogatori e sentire testimoni. Quindi i PM faranno richiesta di fissazione di udienza preliminare che, probabilmente, sarà fissata per settembre-ottobre. In quella sede tutti gli imputati avranno la possibilità di scegliere fra il rito abbreviato o andare al dibattimento al Tribunale di Trapani. Nei giorni scorsi il Tribunale del Riesame aveva disposto gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico per uno degli arrestati; si tratta di Ninni D’Aguanno, imprenditore trapanese finito in manette su richiesta della Dda di Palermo con l’accusa di voto di scambio politico mafioso. In precedenza, il Riesame aveva annullato della moglie Ivana Inferrera, candidata nelle fila dell’UDC non eletta alle regionali 2017. I due sono accusati assieme ai fratelli Virga, Pietro e Francesco, a Leonardo Russo e Michele Alcamo “per avere, in concorso tra loro, accettato la promessa di procurare voti alla Inferrera. L’operazione della Dda di Palermo portò all’arresto di 27 persone complessivamente.

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