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sabato, Aprile 20, 2024
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Marinedi: “tutto in regola”

La società romana scrive che ha adempiuto a tutte le prescrizione sull’ex CNT.

Dopo un nostro articolo che dava conto, come riferitoci dallo stesso Presidente Pasqualino Monti, del mancato deposito documentale, giusto una settimana fa, da parte di Marinedi, per l’anticipata occupazione dell’area ex Cantiere Navale Trapanese, in una nota, l’imprenditore romano Renato Marconi, ci scrive sostenendo, invece, “d’aver provveduto negli scorsi giorni a fornire all’Autorità Portuale tutti i documenti necessari alla sottoscrizione dell’Atto di anticipata occupazione avendo costituito, proprio lunedì, l’ATI che sarà il soggetto legittimato alla sottoscrizione. Giovedi, invece, -continua Marconi- sono stati forniti all’Ente i documenti fidejussori richiesti, il cronoprogramma, nonché il canone demaniale dovuto. Pertanto, la Marinedi, così come chiarito la scorsa settimana nel corso di un incontro col Presidente Monti e con l’avvocato Montebello -dirigente dell’Area Demanio- è pronta a sottoscrivere l’Atto che è essenziale per la ripresa delle attività cantieristiche. Dopo 7 anni di attesa, finalmente, le maestranze ex CNT potranno tornare ad avere qull’occupazione da tutti sperata”, conclude Marconi. C’è da specificare che Telesud ha sentito il Presidente Monti martedì, mentre le varie comunicazioni sarebbero avvenute a cavallo di quei giorni. Ad ogni modo, certamente un rebus con qualche lato oscuro; sembrerebbe, infatti, che lunedì scorso, termine (ultimo?) per la presentazione della documentazione necessaria, Marinedi abbia inviato una PEC all’Autorità Portuale del Mare della Sicilia Occidentale comunicandogli “la sequenza temporale degli adempimenti” che, addirittura, non sarebbe stata neanche aperta. Ed ancora: lunedì era un termine perentorio, come sostiene l’Autorità Portuale oppure no, come afferma l’imprenditore romano. Intanto, questa mattina, a Palermo è stato convocato il Consiglio di autotutela dell’Autorità Portuale proprio per esaminare la vicenda. Segno che la parola fine sarebbe ben lungi dall’essere scritta sull’assegnazione dell’area ex Cantiere Navale Trapanese.  

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