Amnesty Trapani ha ricordato, insieme ad altre sezioni siciliane, il giovane ricercatore universitario assassinato in Egitto

Sabato sera attivisti e attiviste delle numerose articolazioni siciliane di Amnesty International si sono ritrovati in piazza per tenere viva la memoria del giovane Giulio Regeni, per rinnovare con forza e costanza la domanda di verità sulla sua morte, per essere un sostegno per i coraggiosi genitori di Giulio, Paola e Claudio. A Trapani l’appuntamento era sabato sera a piazza Sant’Agostino, davanti la fontana di Saturno. Una cinquantina di persone alle 19:41, l’orario dell’ultima telefonata di Giulio Regeni, ultima testimonianza certa che fosse ancora in vita, è stato sservato un minuto di silenzio. Sarebbero trascorse poche ore e Giulio sarebbe stato rapito e assassinato e il suo nome si sarebbe aggiunto a quello di tante, troppe vittime di sparizione forzata in Egitto. Il suo corpo, con inequivocabili segni di tortura sarebbe stato ritrovato pochi giorni dopo, il 3 febbraio. A quattro anni di distanza dai tragici fatti il Governo egiziano continua a non rivelare nomi di mandanti ed esecutori della sparizione, della tortura e dell’omicidio di Giulio, nonostante le numerose e ripetute richieste della magistratura italiana e del nostro Govberno. In piazza Sant’Agostino, oltre agli attivisti di Amnesty International, per tenere viva la luce dei diritti umani sul buio delle violazioni, c’erano anche il presidente, vicepresidente e iscritti dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Candele per Giulio Regeni sono state accese a Palermo; Catania; Ragusa; Siracusa; Agrigento; Modica; Termini Imerese.

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