Zone Franche Montane, i comuni invocano la fiscalità di vantaggio

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Dopo l’approvazione del Ddl all’ARS ora la parola passa al parlamento nazionale.

di Fabio Pace

«È necessario che il Parlamento nazionale approvi subito il disegno di legge-voto sulle Zone Franche Montane, che l’Ars ha già esitato». Lo ha detto il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, intervenendo al convegno sulle Zone Franche Montane. La norma, che l’assemblea di Palazzo dei Normanni ha approvato all’unanimità dei deputati presenti, nel dicembre scorso, prevede agevolazioni fiscali per i comuni con meno di 15 mila abitanti e posti a 500 metri sul livello del mare, e interventi per la creazione di nuove condizioni di sviluppo. L’obiettivo del disegno di legge è quello di evitare un ulteriore spopolamento dei 132 comuni di aree interne della Sicilia e sostenerne i loro 490 mila abitanti. Le agevolazioni rientrano sia nelle prerogative dello Statuto siciliano, sia nelle previsioni degli artt. 174 e 177 del Trattato sul finanziamento della UE. Si tratta di un intervento di politica economica che però intercetta anche le competenze dello dello Stato, in materia di fiscalità. Pertanto, a norma dell’articolo 18 dello Statuto della Regione Siciliana, perché il disegno di legge produca i suoi effetti, per come esitato dall’ARS, è necessario che il testo sia votato dal Parlamento Nazionale. Del tema è stata investita anche la Commissione Paritetica Stato-Regione che nei prossimi giorni dovrebbe incontrare una delegazione del comitato e dei Sindaci dei comuni montani siciliani, veri ispiratori del DDL. Il Governo Siciliano s’è dichiarato a sostegno del Comitato e ai sindaci e auspica che il percorso legislativo si definisca nel più breve tempo possibile, in quanto le rivendicazioni sono coerenti col programma di Governo.