Se il supermercato diventa “occasione” di incontro…

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha nuovamente sottolineato come ancora troppo blande siano le misure di distanziamento sociale. Ancora tante, troppe persone, circolano nelle strade delle città lombarde; ancora molti senza mascherine di protezione. La situazione non è dissimile in Sicilia, lo ha ripetuto più volte il Presidente Musumeci. A Trapani in tanti impiegano la “spesa” come occasione per uscire dal comprensibilmente pesante, ma necessario isolamento casalingo. Ce lo testimonia una nostra telespettatrice, cassiera in un supermercato, che ci ha scritto una nota che vi proponiamo per una riflessione. Perché la solidarietà, soprattutto a quanti stanno in prima linea (personale sanitario in primo luogo, forze dell’ordine, ma anche operatori della filiera agroalimentare e del ciclo dei rifiuti) non si pratica con le parole ma con gesti concreti: rimanere in casa. Di seguito la lettera che abbiamo ricevuto

la redazione

Buonasera,

oggi, guardando l’edizione del Vs notiziario delle ore 14, ho appreso la notizia che la Consigliera Anna Garuccio chiedeva maggiori controlli per quanto riguarda i liberi  mercati ortofrutticoli, nonché i distributori automatici di somministrazione bevande. Mi sono allora chiesta: come mai nessuno si preoccupa di effettuare dei controlli all’interno dei supermercati dove il rischio di essere contagiati è elevato. Proprio così, perché nella condizione che stiamo vivendo andare a fare la spesa non è più un bene di prima necessità, ma un modo per uscire di casa avendo una valida motivazione. Si va al supermercato per comprare una bottiglia di coca cola o un pacco di pasta… nel frattempo incontri il vicino e passi un po’ di tempo. E quando un commesso o una cassiera chiede gentilmente di rispettare le distanze, con aria sarcastica ti rispondono di finirla con queste stupidaggini. E io (cassiera di un supermercato) e tanti miei colleghi, ogni giorno, esciamo di casa con la paura di poter essere contagiati dal maledetto virus per colpa di chi non rispetta le regole, per colpa di chi non ha rispetto per tutti quei medici che da giorni lottano per poter salvare delle vite umane. Ma allora mi chiedo che senso ha…..IO RESTO A CASA…. troppa gente ancora non capito il significato di queste parole…. tutti insieme possiamo farcela se tutti rispettiamo le regole. I negozi di generi alimentari dovrebbero fare degli orari ridotti per limitare al massimo questo via vai, del resto tanti anni fa durante il mese di luglio e agosto i negozi di alimentari osservavano l’apertura dalle 8 alle 14 e il pomeriggio chiusi; come pure le domeniche. Non ricordo nessun notiziario che passò notizia che qualcuno fosse morto di fame. Visto che la maggior parte delle persone per il momento non sta lavorando, non vedo il motivo perché si deve recare nei supermercati alle 20,30 per comprare una bottiglia di birra o qualsiasi altra sciocchezza. Se vogliamo davvero sconfiggere questa brutta bestia dobbiamo STARE TUTTI A CASA. Bisogna limitare anche con seri provvedimenti gli inutili spostamenti. Spero che tramite Voi questa mia richiesta di aiuto possa avere un seguito. GRAZIE

Lettera firmata