L’appello del consiglio comunale di Santa Ninfa ai propri concittadini per contrastare il coronavirus con comportamenti responsabili e adeguati alla gravità del momento

di Fabio Pace

L’emergenza coronavirus ci richiede ogni sforzo possibile, soprattutto di tenuta “mentale”: non lasciarsi prendere dal panico, tenere lontano lo sconforto, avere la forza di nutrire la speranza e la capacità di guardare al futuro. C’è tutto questo nell’appello che l’intero consiglio comunale di Santa Ninfa rivolge alla popolazione dei santaninfesi. Moltissimi dei quali, oggi, il terremoto del 1968 che squassò il Belìce, non l’hanno vissuto e non ne hanno memoria. Alcuni persino del post – terremoto non hanno memoria personale, pensiamo a tutti i giovani nati dal 1990 in poi. Esiste, eppure, una memoria collettiva, cui fare ricorso in questi casi. Una memoria capace di dare forza ed energia al pensiero positivo, pur nella consapevolezza della morte, del dolore, della momentanea sconfitta, della fatica. A questa memoria, come patrimonio collettivo si rivolgono i consiglieri comunali di Santa Ninfa. «Cari santaninfesi – scrivono in una lettera aperta ai loro concittadini -, in questi giorni stiamo vivendo un momento difficile, stiamo affrontando la sfida più importante degli ultimi anni, la più grave dal terremoto del 1968. Affrontare e fronteggiare la diffusione del coronavirus è una sfida che non ha colore politico e deve vedere unita l’intera comunità cittadina. È questo il tempo della Responsabilità, in gioco c’è la salute dei nostri cari e tutti siamo chiamati a fare la nostra parte». Un richiamo a rispettare tutte le misure di prevenzione e distanziamento sociale imposte dai Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri e dalle Ordinanze del Presidente della Regione Siciliana. «La storia ci insegna – ricordano nella lettera – che nei momenti di difficoltà i santaninfesi, pur colpiti duramente dalla catastrofe del terremoto del 1968, hanno saputo sperare nelle notti umide e fredde sotto le tende, hanno saputo lottare per avere una nuova casa.L’impegno, i sacrifici e la generosità di tutti allora hanno fatto rinascere il nostro paese». Ricorda l’intero consiglio comunale l’appello, già formulato dall’Amministrazione, a rimanere a casa e ad uscire solo per motivi di lavoro, di salute e di necessità: «dobbiamo essere rigorosi, ma solo così tutti insieme, con senso di responsabilità e determinazione sapremo rialzarci e torneremo presto alla normalità». Non poteva mancare un pensiero di gratitudine «a tutti coloro che in questo momento sono in prima linea per fronteggiare il diffondersi di questa pandemia ed in particolare i medici, gli operatori sanitari e le forze dell’ordine». Il consiglio comunale, con in testa il Presidente Carlo Ferreri, chiude la lettera con una citazione di Giorgio La Pira e si dice certo che germoglierà “una nuova primavera da quest’inverno apparente”. La nota reca la firma del Presidente del Consiglio Comunale, Carlo Ferreri, e di tutti i consiglieri: Flavia Caraccia, Rosalinda Genco, Rosario Pellicane, Maria Terranova, Nicola Biondo, Federica Di Leonardo, Benedetto Falcetta, Nicola Catalano, Lorenzo Truglio, Antonio Pernice, Graziella Biondo.