Il direttore generale fa chiarezza tra notizie vere e suggestioni

di Fabio Pace

«Nessun medico dell’Asp di Trapani ha mai continuato a lavorare essendo positivo al Covid-19. È assolutamente priva di fondamento qualsiasi notizia diversa diffusa dalla stampa. Smentisco quindi quanto apparso su quotidiani in data odierna in quanto non corrispondente al vero». Il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani, Fabio Damiani, replica alle notizie diffuse oggi da alcuni quotidiani isolani e ieri da una agenzia di stampa. Nella nota di agenzia, ripresa dai giornali, si parla di una lettera di protesta dei sanitari dell’ospedale Borsellino di Marsala e di un esposto in procura che sarebbe stato presentato dai medici di base. La lettera di protesta, in effetti, esiste ed è anonima (ma ricca di dettagli che solo operatori sanitari potevano conoscere) ed ha circolato nelle redazioni tra il 20 e il 21 di marzo. Una lettera dove in effetti veniva posta sotto accusa la direzione sanitaria dell’ospedale marsalese. In particolare vi si affermava che il personale del presidio ospedaliero di Marsala non aveva ricevuto linee guida puntuali (nella fase ri-organizzativa dei reparti), che talvolta gli ordini di servizio erano contraddittori e che mancavano i Dispositivi di Protezione Individuale. Eravamo nella fase in cui l’ospedale marsalese era stato solo indicato come Covid-Hospital ma non era stato ancora dichiarato tale e i reparti erano in fase di organizzazione. Furono gli stessi sindacati in una nota congiunta dei segretari di categoria, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Trapani, Vincenzo Milazzo, Marco Corrao e Giorgio Macaddino, a promuovere le azioni dell’ASP, pur nel clima di criticità in cui tutta la struttura è stata costretta a muoversi fin dalle prime fasi della pandemia. L’altra lettera di cui si ha notizia, anch’essa datata 20 marzo, è stata vergata dai medici di medicina generale di Marsala e inviata in forma di esposto in procura per gli «opportuni accertamenti in ordine ai fatti enunciati». L’oggetto della lettera, cronologicamente contemporanea alla nota anonima, nulla c’entra con l’organizzazione dell’ospedale Borsellino, ma punta l’indice sulla carenza di DPI, i dispositivi di protezione individuale. L’ASP in questo caso è intervenuta distribuendo 900 mascherine chirurgiche in due tranche differenti. Infine c’è il caso di un chirurgo di Castelvetrano, in servizio all’ospedale Vittorio Emanuele, adesso ricoverato all’ospedale Cervello di Palermo per covid-19. Circostanza mai negata dall’ASP di Trapani, tant’è che una decina di colleghi del medico risultato positivo, medici e infermieri, sono stati successivamente sottoposti al tampone e sono risultati negativi e altri test sono stati operati sul personale sanitario castelvetranese. Damiani nega fermamente, però, che questo o altri medici abbiano mai lavorato con la piena consapevolezza di essere positivi al Sars-CoV-2.