di Fabio Pace

In tempi di pandemia e conseguente lockdown la gran parte di noi s’è rassegnata ai capelli lunghi e in disordine, come ha ammesso in un ormai famoso fuori-onda anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Ma c’è chi proprio non riesce a rinunciare a una bella scorciata con sfumatura, a una piega, o una ceretta, fatti in casa. Si aggira così il lockdown e si ricorre agli abusivi, esperti nella concorrenza sleale nel settore dell’acconciatura e dell’estetica, già prima della pandemia e ora ancora più attivi. Un fenomeno che, denuncia l’associazione di categoria UPIA-Casartigiani in un documento a firma del segretario di Trapani, Mario Toscano, ha assunto nella nostra provincia dimensioni molto preoccupanti con danni evidenti per chi opera nel recinto delle regole, per i consumatori e per tutta la collettività. Con il decreto dell’11 marzo 2020, Il Governo ha disposto la chiusura di tutte le attività inerenti i servizi alla persona sull’intero territorio nazionale, come misura per contenere la diffusione del Coronavirus, nonostante i sacrifici economici e professionali, barbieri, parrucchieri ed estetisti associati all’UPIA – CASARTIGIANI hanno interrotto la propria attività in attesa della riapertura, a data da destinarsi in quanto ritenute attività ad alto rischio. Rischio che molti corrono attraverso gli abusivi. L’UPIA, per contrastare il fenomeno, ha istituito un punto di raccolta segnalazioni con telefono e mail (0923 20580;
lottabusivismoupiatp@libero.it) presso il quale denunciare le attività svolte abusivamente. «Tutte le segnalazioni – scrive l’associazione di categoria – verranno trasmesse , alle autorità competenti». L’UPIA chiede alle amministrazione locali di sottoscrivere protocolli d’intesa per:
– Avviare una campagna di affissione manifesti e esposizione di locandine nei saloni di acconciatura ed estetica per sensibilizzare la clientela a non rivolgersi a operatori abusivi richiamando i rischi cui si va incontro: mancato rispetto norme igienico/sanitarie con conseguente rischio per la salute dei clienti, concorrenza sleale nei confronti di chi svolge la propria attività nel rispetto delle regole fiscali, urbanistiche, sicurezza nei luoghi di lavoro e requisiti igienico-sanitari;
-Attivare, da parte della Polizia municipale, anche in borghese, controlli esterni, alle abitazioni segnalate, per acquisire informazioni utili alle attività di repressione dell’abusivismo;
-Applicare le sanzioni previste dalla legge in caso di accertata attività abusiva.