di Fabio Tartamella

Parlando di calcio giocato, che poi è quello che ci piace fare, l’unico vero ostacolo alla ripresa è costituito dalla quarantena di 15 giorni imposta a tutta la squadra, nel caso in cui venga trovato positivo al coronavirus qualcuno all’interno di un gruppo. Una restrizione ancora oggi prevista dal protocollo e alla quale il comitato medico-scientifico finora non ha rinunciato. I medici sportivi stanno da giorni sottolineando come sia una condizione troppo restrittiva, che, se mantenuta, imporrebbe con ogni probabilità un’ulteriore sospensione dei campionati non appena si rinvenisse un solo contagiato. Ma la sensazione è che anche su questo si arriverà ad una limatura e ad un accordo, perché la tendenza ormai è quella del ritorno in campo. Guardando in casa nostra, al di là dei problemi societari, il Trapani, pur con tutte le difficoltà, si sta allenando. È tempo di pensare con concretezza alla prima partita contro il Frosinone, probabilmente fissata per il 20 giugno, alla quale mancano poco più di due settimane. Assenti nel gruppo, oltre agli infortunati Jakimovski e Moscati, anche Strandberg, Ben David e Biabiany. Si vedrà nei prossimi giorni se questi tre atleti, con la maggiore facilità di spostamento della fase 3, raggiungeranno i compagni. È chiaro che per il Trapani si apre un periodo, per certi versi, molto simile a quello di 12 mesi addietro. Un anno fa, infatti, quel gruppo, mirabilmente guidato da Vincenzo Italiano, riuscì ad isolarsi e a trovare ulteriori risorse morali da una situazione societaria disastrosa, che faceva temere il peggio. Forse, in quelle settimane, per i calciatori granata, era ancora più dura di oggi, considerato che arrivarono a mettere in mora la società per il mancato pagamento degli stipendi. A ben guardare, però, e senza scomodare inopportuni paragoni fra la proprietà di allora e quella attuale, il meccanismo che si dovrà mettere in moto, per provare a compiere un altro miracolo sportivo, sarà identico: isolarsi da tutto e da tutti, trovando in Fabrizio Castori il leader assoluto e con lui un valore aggiunto di concentrazione e forza morale, derivato proprio dalle difficoltà ambientali. Impresa tutt’altro che semplice, ma non impossibile. La classifica dice che l’obiettivo dei playout dista cinque lunghezze. L’avversaria più vicina è la Cremonese, anche se i lombardi devono recuperare una gara. C’è un numero che induce ad una moderata dose di ottimismo: prendendo in considerazione il solo girone di ritrorno, la graduatoria della serie B dice che il Trapani é dodicesimo, insieme al Venezia, con 10 punti fatti. Una media punti che sarebbe insufficiente per dare corpo alla rimonta tanto desiderata, certo. Ma il fatto che nelle ultime 9 giornate i granata siano riusciti a mettersi alle spalle sette squadre, considerando anche i punti buttati via in alcune sfide, gli ultimi ad Empoli, regala qualche speranza in più.
Troveremo un gruppo capace di esaltarci ed emozionarci come quello di un anno fa?