L’Associazione Nazionale Costruttori Edili di Trapani e la CETIMA, cassa edile trapanese, hanno costituito e reso operativo, per le imprese iscritte, il Comitato Territoriale per l’applicazione e la verifica delle regole del Protocollo di Regolamentazione per il contenimento della diffusione del Covid-19 nei cantieri. Un documento che origina dalle disposizioni di legge e condiviso con il Ministero del Lavoro e con le parti sociali dei datori di lavoro e dei lavoratori e per la cui applicazione il Comitato Territoriale svolgerà una sorta di azione di tutor. Le imprese edili sono, infatti, alle prese con la riorganizzazione dei cantieri. La riapertura dopo il loockdown ha permesso il riavvio del settore ma ha posto nuovi problemi al settore a cominciare dal distanziamento tra i lavoratori. «Ma questa – scrive l’ANCE Trapani – è solo una delle disposizioni da rispettare se non si vuole incorrere in sanzioni e verbali. Ci sono poi: la sanificazione e la pulizia del cantiere; l’accesso al cantiere per i fornitori esterni; le precauzioni igienico personali; l’adozione di dispositivi di protezione sanitaria; la gestione degli spazi comuni, come la mensa, gli spogliatoi; l’organizzazione del cantiere (turnazione, rimodulazione dei cronoprogramma delle lavorazioni); la gestione di una eventuale persona sintomatica in cantiere; la sorveglianza sanitaria». Ogni impresa, secondo le indicazioni di legge, è chiamata a istituire un Comitato di cantiere costituito dalle Rappresentanze Sindacali Aziendali, dal Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, dal medico competente. Dove questo non potesse concretizzarsi e per i cantieri di minori dimensioni, le imprese possono avvalersi dell’ausilio e della consulenza del Comitato Territoriale inviando una comunicazione all’Ente Paritetico Territoriale Unificato per la Formazione e la Sicurezza (a Trapani è in via Federico De Roberto, n. 78 -Trapani – indirizzo e-mail info@epatu.it). Il presidente dell’ANCE Trapani, Rosario Ferrara, in una nota raccomanda a tutte le imprese di prestare «la massima attenzione alle prescrizioni anti contagio (distanze minime di sicurezza, d.p.i., sanificazione dei locali); e nelle ipotesi di impossibile o parziale adempimento, è consigliabile la non apertura del cantiere o la sospensione dei lavori per evitare di incorrere nel rischio di contagio e in responsabilità anche di carattere penale».