La funivia di Erice, dopo il fermo dovuto alla manutenzione ordinaria e subito dopo al lockdown, doveva ripartire il primo di luglio. Questa, almeno, l’intesa che i soci di Funierice, Comune di Erice e Libero Consorzio dei Comuni avevano definito tra loro e con il management aziendale. L’impegno, in particolare quello finanziario lo ha preso l’amministrazione Toscano, era di dotare la Funierice di un contributo straordinario per i mesi di Luglio e Agosto così strutturato: fino a 90mila euro al mese a copertura delle spese ordinarie per l’esercizio e per il personale a integrazione degli incassi per i biglietti. 90Mila euro sarebbe il minimo mensile perché la Funierice non vada in passivo. Dunque se la vendita dei titoli di viaggio supera i 90mila euro il comune non sborsa un euro, se gli incassi sono inferiori il comune integra fino a 90mila euro per ciascun mese di luglio e agosto. Insomma una copertura finanziaria per consentire la riapertura. Che non è avvenuta come ci si attendeva. Il perché sarà chiarito, forse, oggi nel corso di un consiglio comunale. Tra gli argomenti all’ordine del giorno proprio la funivia, oltre alla surroga del consigliere Nicola Augugliaro, deceduto nei giorni scorsi. Subentrerà il primo dei non eletti.