Ergastolo per i boss Salvo Madonia, Giorgio Pizzo, Cosimo Lo Nigro e Lorenzo Tinnirello. Assolto Vittorio Tutino per non aver commesso il fatto. Così si è pronunciata la Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta dopo 5 ore di camera di consiglio. L’accusa aveva chiesto la condanna all’ergastolo per tutti gli imputati. Fu Totò Riina a decidere la morte di Giovanni Falcone, ma si continua a indagare per individuare eventuali concorrenti esterni. La decisione secondo quanto ricostruito nel processo, venne presa nel dicembre del 1991 durante un vertice mafioso. La strategia di Cosa Nostra di guerra allo Stato iniziò con l’omicidio Lima. Bisognava eliminare quei politici che non erano più suoi referenti, oltre che Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. È stata ipotizzata, nel corso del processo, la presenza di una donna nel cantiere di Capaci. Ipotesi che nasce dalle analisi di una genetista dopo l’analisi di alcuni reperti che vennero ritrovati in una busta a 63 metri dal cratere provocato dall’esplosione. L’accusa ha sostenuto che nel corso di questo processo si è riusciti a comprendere dove è stato preso il tritolo e chi lo ha macinato. E questo grazie alla collaborazione di Cosimo D’Amato. Dopo 28 anni è ancora possibile legare una serie di elementi per scoprire le zone d’ombra che ancora ci sono. È in corso una tranche di questo processo che vede imputato Matteo Messina Denaro, sospettato di avere avuto un ruolo di primo piano nelle stragi di Capaci e via D’Amelio e il processo sul depistaggio.