«Riesplode in estate puntuale l’allarme per la carenza di personale all’Asp di Trapani». Lo afferma il Nursind, sindacato delle professioni infermieristiche, in una nota inviata alla stampa e a firma di Salvo Calamia e Francesco Frittitta della segreteria trapanese dell’organizzazione. Il sindacato segnala che «addirittura in alcune unità operative si effettuano turni anche di 12 ore facendo lavorare il personale anche 60 ore in più rispetto al monte ore mensile danneggiando anche lo stato di salute degli operatori, con impossibilità di gestire i turni e mandare in ferie il personale». Una denuncia implicita del rischio di burn-out, la sindrome da stress e sovraffaticamento, per altro amplificata negli aspetti psicologici dalla concomitante emergenza coronavirus.
Da qui l’annuncio di una serie di verifiche sulla turnazione nei vari reparti e la segnalazione, ove necessario, delle irregolarità all’ispettorato del lavoro. Per il Nursind ci sono criticità, tra gli altri, all’ospedale di Trapani, al pronto soccorso di Alcamo, all’ortopedia di Castelvetrano.

Altra problematica evidenziata dalla segreteria trapanese del Nursind è quella del mancato pagamento delle spettanze relative al mese di dicembre di quasi ogni anno, «poiché il budget destinato viene utilizzato impropriamente durante tutti gli altri mesi dell’anno facendo sì che i lavoratori debbano rivolgersi costantemente al tribunale del lavoro per avere il dovuto e facendo spendere allo Stato altri soldi di spese legali».

Infine c’è il tema della distribuzione dei dispositivi di sicurezza, mai in maniera uniforme in tutte le unità operative: «Abbiamo notizie  – dicono Salvo Calamia e Francesco Frittitta – che in alcune di queste a causa della mancanza di guanti vengano utilizzati i guanti sterili che hanno un costo esorbitante sul budget aziendale determinando anche qui un danno erariale».

Il Nursind rileva criticità anche nell’orario del lavoro: «Lavorando di continuo non c’è neanche la certezza di poter beneficiare di una pausa che per legge è garantita. Finita la stagione degli eroi, vengono riesumati commenti su Facebook espressi da colleghi in condizioni di lavoro pericolose, magari un po’ nervosi, ma pur sempre espressione delle condizioni di lavoro in cui ci si accingeva a prestare servizio. L’azienda a sangue freddo ha avviato una serie infinita di provvedimenti disciplinari nei confronti del personale del comparto, e ci chiediamo se detta rigidità si applichi anche alla comparto della dirigenza dove si effettuano continuamente mancanze dei regolamenti che l’azienda stessa ha deciso di adottare».