Alfio, è un “ristretto” nel carcere Pietro Cerulli di Trapani, affetto dalla malattia di Crhon, una malattia degenerativa del tubo digerente, di cui questa redazione si è ripetutamente occupata, come caso simbolo della difficile condizione di ammalato e detenuto, con le complicazioni e le implicazioni di tipo etico che ne conseguono per l’amministrazione penitenziaria. Il nostro servizio è stato evidentemente ascoltato da chi si occupa della condizione dei detenuti e ci ha quindi scritto una nota ufficiale l’Ufficio detenuti e trattamento del Provveditorato Regionale. Una precisazione di cui diamo atto, per dovere di cronaca e perché mostra una amministrazione che, almeno, non è distratta sul tema. «Il detenuto – ci scrive l’Ufficio detenuti e trattamento – è in carico alla ASP di Trapani, la quale, nonostante le limitazioni nel funzionamento dei servizi ambulatoriali degli ultimi mesi a causa della criticità epidemiologica, ha programmato gli esami e le cure del caso. Nessun procedimento per l’eventuale ricovero ospedaliero o per esami ambulatoriali in strutture esterne all’istituto risulta abbia subito ritardi. La Magistratura di sorveglianza di Trapani è periodicamente informata sulle condizioni di salute del detenuto. L’Amministrazione Penitenziaria regionale assicurerà l’accesso del detenuto, come doveroso, a tutte le opportunità di cura o diagnostiche che i sanitari della ASP prescriveranno. L’Amministrazione Penitenziaria e quella Sanitaria collaborano per garantire l’accesso alle cure ai detenuti anche in un momento del Paese così difficile per le severe misure preventive adottate in ogni ambito al fine di prevenire la diffusione del Coronavirus. Si apprezza la sensibilità di codesta Emittente per un tema sociale così delicato». Sensibilità che, assicuriamo, non verrà mai meno alla redazione di TgSud.