E’ stata una cerimonia molto semplice ma carica di significato a cui hanno preso parte i parenti delle vittime dell’Espresso Trapani, il traghetto che si inabissò a poche miglia dalla città il 29 aprile del 1990. A trent’anni di distanza da quella disgrazia del mare, l’amministrazione comunale di Palazzo D’Alì ha deciso di ricordare quella tragedia con l’intitolazione di una strada in un punto, tra il porto peschereccio e Torre di Ligny, che guarda proprio verso il punto del naufragio. Dopo il “Silenzio” ed un momento di preghiera con don Alberto è stata scoperta la targa con l’intitolazione della strada alle vittime dell’Espresso Trapani.
In quel naufragio morirono 13 persone, ma vennero recuperati solo 6 cadaveri. Gli altri sette corpi non vennero mai restituiti dal mare. Tra loro il comandante Leonardo Bertolino, alla sua ultima traversata prima di andare in pensione, ed i direttore di macchina Gaspare Conticello. I più alti ufficiali in grado dell’Espresso Trapani affondarono con la nave.
Alla cerimonia di questo pomeriggio hanno partecipato, oltre i parenti delle vittime, visibilmente commossi durante la cerimonia, il sindaco Giacomo Tranchida, assieme all’assessore Giuseppe Pellegrino, al consigliere comunale Giuseppe Virzì, che hanno seguito l’iter per arrivare all’intitolazione della strada, ed i rappresentanti della Capitaneria di Porto di Trapani.
Guarda il video con il sottofondo del Silenzio e la lettura dei nomi delle vittime.