Al consigliere comunale trapanese, Giuseppe Lipari, non bastano le indagini della Guardia di Finanza e l’inchiesta della procura di Trapani sui furti di acqua dalle fonti o dal serbatoi comunale di San Giovannello. La questione, secondo Lipari, non è solo giudiziaria e avrebbe anche un risvolto di tipo politico amministrativo, pertanto ha avanzato all’ufficio di presidenza del consiglio comunale la richiesta di istituzione di una commissione d’indagine sul “presunto illecito controllo delle operazioni di prelievo di acqua comunale”. La richiesta fa seguito alla notifica degli 8 avvisi di conclusione delle indagini nei confronti di 7 dipendenti comunali e del titolare di una ditta di trasporto acqua ma anche alla luce dell’ultima vicenda di Bresciana. Una falla procurata a bella posta lungo la condotta idrica. Insomma, il tema dell’acqua, afferma il consigliere Lipari «va approfondito», e per questa ragione ha rivolto una sorta di appello bi-partisan perché la richiesta sulla commissione di indagine venga approvata dall’intero consiglio comunale con l’intento di «riportare il tema nell’agenda politica della città di Trapani» e per rompere il silenzio attraverso una minuziosa analisi degli atti amministrativi, degli ordini di servizio e degli atti contabili, restituendo trasparenza all’intera vicenda. Aggiungiamo, sebbene Lipari non ne faccia cenno esplicito, che nessun provvedimento disciplinare è stato preso nei confronti dei sette dipendenti comunali, né è noto se l’amministrazione abbia intenzione di prenderne in futuro, atteso il fatto che i provvedimenti in questione sono comunque facoltativi e non obbligatori, ma che in ogni caso viaggiano su un doppio binario normativo e sono comunque slegati dal procedimento giudiziario.