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Le vie dei Tesori debutta a Mazara del Vallo

Dieci i luoghi aperti.Un’occasione unica per visitare il complesso vescovile nella sua interezza: il seminario e il palazzo medievale con il ponte che lo collega alla cattedrale. E ancora, i ruderi dei Gesuiti, un teatro rivoluzionario e una strana casa d’artista,

Un debutto in grande stile: Mazara del Vallo accoglie per la prima volta Le Vie dei Tesori con l’apertura a 360 gradi dell’intero complesso vescovile. Un’occasione unica per scoprire l’edificio nato su una parte di Palazzo Chiaramonte, con il ponte coperto Tocchetto che lo collega alla vicina  cattedrale, e il seminario, dove studiarono intellettuali e storici. Ma non saranno gli unici luoghi ad aprire i battenti: la città regia di Mazara del Vallo che nel 1097 ospitò il primo Parlamento di Sicilia, protegge la sua Kasbah dove vivono 2500 famiglie maghrebine, una comunità integrata che anima gli equipaggi multicolori sui pescherecci. Raccontarla sarà un’avventura. Da sabato prossimo Le Vie dei Tesori condurrà alla scoperta di una città dalle mille anime, convinto della necessità, oggi più che mai, di rinascere (e ripartire) dalla bellezza dei luoghi. In piena sicurezza.

“Rinascere e ripartire: Mazara è pronta a farlo – dice il sindaco Salvatore Quinci – il nostro unico obiettivo è quello di renderla una meta appetibile per il turismo nazionale e internazionale. Ma è vero che anche i mazaresi devono riscoprire la loro bellissima città”. Come l’intera “città episcopale” che aprirà le porte per la prima volta. “A volte l’occhio si abitua e lo spirito non si nutre – interviene monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara – Ecco, Le Vie dei Tesori è pensato da persone entusiaste, da gente che ci crede: ecco siamo felici di essere al loro fianco. Perché questa nuova realtà fluida, di meticciato, è unica e chi la sostiene dovrebbero essere le istituzioni e non i privati”. Il festival che “narra” l’Isola nella scorsa edizione ha contato 404 mila visite spalmate su tutte le città e borghi coinvolti, con un indice di gradimento del 91 per cento; e ha prodotto cinque milioni e mezzo di indotto turistico sulla Sicilia (dati Otie). “Le Vie dei Tesori è un progetto di innovazione sociale che parte dal basso – interviene Laura Anello, presidente dell’Associazione Le Vie dei Tesori onlus – e che dà lavoro ad almeno 600 giovani sul territorio, ogni edizione cammina sulle loro gambe. E lo fa senza risorse pubbliche garantite: è il sogno riuscito di chi crede che fare qualcosa per la propria terra è meglio che crederla irredimibile”. Si spera di bissare a Mazara del Vallo, il successo delle sue “vicine”, ai primi posti nel gradimento del pubblico. Di fatto nasce un unico museo diffuso nel Trapanese: i coupon di Mazara saranno validi anche per i siti di Trapani e Marsala, e viceversa. “Questo progetto coinvolge risorse sul territorio – dice l’assessore alla Cultura Germana Abbagnato – Saranno i nostri giovani a supportare il festival qui a Mazara. Vorremmo riuscire ad allungare la stagione turistica il più possibile: e il nostro patrimonio monumentale è il mezzo per riuscirci, con l’aiuto di tutti, pubblico e privati”.

Quest’anno il Festival è sostenuto da Unicredit “Per la nostra banca si tratta di un motivo di orgoglio questo supporto a Le Vie dei Tesori – spiega Vincenzo Evola, Area Manager UniCredit Trapani – io stesso a Palermo ho scoperto angoli che non pensavo esistessero. Il festival trasforma le città in vere e proprie feste cittadine di riappropriazione. E quest’anno il suo significato sarà ancora più forte”. E’organizzato con l’aiuto logistico dei giovani di Casa Periferica. “Non si può parlare di promozione culturale senza recupero sociale – dice il presidente Carlo Roccafiorita – Dieci luoghi, due passeggiate e un’esperienza scelte che non completano di certo l’offerta di Mazara, ma è già un buon inizio e speriamo che altre realtà si uniscano a noi”.

Le Vie dei Tesori, nato nel 2006 in seno all’Università palermitana, oggi coinvolge 15 città in tutta la Sicilia con oltre duecento partner pubblici e privati: Regione, Atenei, Comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari. Da Roma è appena arrivata, per il quinto anno consecutivo, la medaglia di rappresentanza del presidente della Repubblica.

Le Vie dei Tesori 2020 durerà nove settimane, divise essenzialmente in due tronconi: il primo si apre sabato 12 settembre e durerà tre weekend, fino al 27 settembre: con Mazara, in contemporanea apriranno le porte, oltre a Trapani e Marsala, anche BagheriaSambuca, e, soltanto nell’ultimo weekend (26-27 settembre), Naro. Dal 3 ottobre, la seconda tranche: toccherà alla sontuosa Catania scolpita nella lava, all’elegante Ragusa e alle (diversamente) barocche Scicli e Noto; ritornerà Sciacca e debutterà Monreale che partirà addirittura dal 10 ottobre, dopo l’ammiraglia, Palermo, dove il Festival durerà sei weekend, fino all’8 novembre. Aneddoti, info, e ogni altra curiosità sul festival sul portale www.leviedeitesori.com e sul magazine.

I TESORI DI MAZARA DEL VALLO. Il festival proporrà visite in dieci siti dove si entrerà sabato e domenica, preferibilmente su prenotazione e con numeri contingentati, nel pieno rispetto delle norme anticovid. La parte da leone la farà ovviamente il complesso del Vescovado: dal Seminario secondo l’ardito disegno neoclassico di Giovanni Biagio Amico, alla cattedrale con la bellissima Madonna del Soccorso di Domenico Gagini, fino al Palazzo Vescovile. Ma chi cerca l’anima religiosa di Mazara, non avrà che l’imbarazzo della scelta: in quella che fu la più estesa e ricca Diocesi di Sicilia, voluta da re Ruggero, sono ancora rintracciabili chiese e cappelle spesso di stili sovrapposti che raccontano una città a strati, che si sfoglia come una cipolla. C’è San Francesco nata in stile arabo-normanno, che divenne convento francescano, caserma dei carabinieri, poi carcere femminile, fino al 1970 quando fu abbandonata: è  stata restaurata da appena un anno. San Michele, la chiesa del Monastero delle Benedettine, un tesoro barocco inaspettato, con uno stupendo pavimento di maiolica cosparso di fiori splendenti. E se il Collegio dei Gesuiti oggi si è trasformato in uno spazio espositivo (ospita una sala dedicata a Pietro Consagra), meritano una visita i ruderi di sant’Ignazio: persino i mazaresi ignorano che dietro il portone di legno c’è il simbolo certo della potenza dei Gesuiti, tra stucchi e putti dimenticati che dall’alto osservano i visitatori. Dall’inventiva di Emmanuele e Francesca, e della figlia Tania, è nata una “casa d’artista” che schiaccia l’occhio a Gaudì: Casa Lombardo è un cantiere aperto, casual, pop, una sorta di Biennale di Venezia in piccolo. Emmanuele crea le sue sculture en plein air, Francesca disegna e realizza mobili e suppellettili, Tania appende le sue tele. Attorno alla villa, i viali dedicati a nomi famosi: piazzetta Beethoven, largo Prassitele, pagoda Pirandello, passaggio Socrate … e così via. Diversi per età ma non per creatività, ecco Casa Periferica che, oltre a curare per il festival, la logistica sul territorio, apre le porte  dei suoi spazi dove i creativi “macinano” idee di rigenerazione urbana. La visita si chiude al Teatro  Garibaldi, vera e rivoluzionaria “sala del popolo” che costò 2355 ducati ai cittadini e fu costruito in soli tre mesi utilizzando il legno delle barche dismesse.

Le passeggiate saranno vere e proprie immersioni narrative nello spirito più autentico della città, nei vicoli della Casbah, o lungo il porto, entrando nel cuore della comunità marinara. Un’esperienza particolare, infine, sarà il percorso nelle cave della città, un patrimonio nascosto e pressoché sconosciuto di oltre duecentomila metri quadrati, tra parchi, gallerie, caverne e giardini, perfettamente integrati nel tessuto urbano, a circa un chilometro dal centro, differenti per morfologia, età, tecniche estrattive, tracce ed evoluzioni

Un Festival in sicurezza

In Sicilia quindi due mesi interi di Festival, oltre trecento luoghi da visitare, esperienze inedite e passeggiate curiose. Da scoprire in completa sicurezza, nel rispetto delle normative anti Covid-19: insomma, a Le Vie dei Tesori non si rinuncia, si potrà vivere il Festival nella sua tranquilla fascinazione, ma con qualche accorgimento in più. I luoghi saranno visitabili a piccoli gruppi, con numeri diversi a seconda di ciascuno spazio. È stata istituita ovunque la prenotazione on line, che non è obbligatoria ma caldamente consigliata: basterà acquisire il coupon su www.leviedeitesori.com o all’info point nell’ufficio della Proloco (via XX settembre 15). Le visite si faranno con la guida in presenza, se la logistica dei luoghi lo consente, oppure con l’audioguida d’autore registrata dalla viva voce dei giovani dell’associazione Amici delle Vie dei Tesori: storici dell’arte, architetti, botanici, urbanisti. Insomma, il fascino dello storytelling – che è poi il vero marchio di fabbrica del Festival – resterà intatto.

Dona 1 euro per la bellezza!

Un euro per sostenere progetti di restauro e di decoro urbano, organizzare attività di educazione al patrimonio per i bambini, promuovere borse di studio per i giovani anche per sostenere i ritorni al Sud. Quest’anno, comprando i coupon del Festival, si potrà scegliere di donare 1 euro in più per sostenere gli altri progetti dell’associazione Le Vie dei Tesori Onlus. Tra gli interventi già realizzati, il restauro della tavola della Cappella della Mortificazione a Trapani, il recupero dei lampadari della Palazzina Cinese e del salottino di Palazzo Mirto, a Palermo, la manutenzione della cupola del campanile del Carmine di Marsala, portata a termine dalla Diocesi di Mazara con il sostegno di Lottomatica. È tuttora in corso sia il recupero delle due sfingi del Gymnasium dell’Orto Botanico di Palermo, che il restauro dell’antico corale manoscritto alla Biblioteca Fardelliana di Trapani, da seguire in diretta durante le visite.

I tour

Quest’anno, accanto alle visite, alle passeggiate e alle esperienze si aggiunge un altro tassello nell’offerta del Festival: i tour organizzati in collaborazione con Insider Sicily, il tour operator che fa scoprire un’isola autentica, fuori dalle consuete rotte turistiche. “Mezza giornata con noi”, per vivere il Festival in libertà con otto ingressi e un pranzo/cena tipico (con prenotazione dei luoghi garantita dall’organizzazione) e “Un weekend con noi”, un finesettimana in tutte le città del Festival per scoprire tesori dell’arte e del palato.

In pullman da Palermo nelle altre città del Festival

La Sicilia come un unico, vero “museo diffuso”. Partendo la mattina da Palermo, si potranno raggiungere comodamente in pullman le altre città del Festival e dopo le visite, rientrare in serata. Torna anche quest’anno l’iniziativa delle Vie dei Tesori in collaborazione con Labisi, vettore ufficiale della manifestazione. A settembre si potranno scoprire Caltanissetta e Trapani (domenica 13 settembre); Marsala e Messina (20 settembre); Mazara del Vallo, Naro e Sambuca (27 settembre). Nel pieno rispetto di tutte le normative anti-Covid, visto che i bus vengono sanificati prima di ogni tour, sono muniti di dispenser con gel igienizzante, e, oltre alla pulizia, viene svolta un’accurata manutenzione.

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