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giovedì, Aprile 25, 2024
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Il forno della discordia

Torna il progetto del forno crematorio a Castellammare del Golfo.

Un tema scottante, è proprio il caso di dire, su cui si era già pronunicato il Consiglio Comunale, stoppandolo, nel 2017. Il progetto è quello del forno crematorio da realizzare a Castellammare del Golfo, oggi ritornato all’attenzione del sindaco Nicola Rizzo. Una scelta assai discussa sul territorio soprattutto dal mondo dell’associazionismo turistico; in prima fila quindi ad opporsi al progetto, stigmatizzandolo fortemente, ci sono gli Albergatori cosi com l’Asso.Loca.Tur oltre che le associazioni “Vivere il centro storico”, “La Marina” e “Cambiamenti”. La delibera di Giunta della discordia è la n. 153 del 4 settembre 2020 dove l’Amministrazione Comunale ha inviato un atto di indirizzo al responsabile del 3º settore per “valutare la sussistenza delle condizioni per la prosecuzione dei lavori in Consiglio Comunale incominciati con Delibera n.93 del 23/1/2017, relativamente all’istanza con riferimento al progetto finanza per la costruzione e gestione dell’impianto di cremazione con annessa sala del commianto, all’interno del cimitero comunale”. Apriti cielo per l’associazionismo degli albergatori del territorio che tramite il suo presidente, Francesco Gianquinto, “ritiene che l’idea di realizzare un forno crematorio, in un paese con una presunta vocazione turistica come il nostro, sia fuori luogo, assolutamente inaccettabile e che non debba neanche essere presa in considerazione, in quanto totalmente inopportuna ed in palese contrasto con le caratteristiche di un territorio che basa la sua economia principalmente sull’ospitalità. Pertanto, – si legge in una pubblicazione social degli Albergatori di Castellammare e Scopello – siamo certi che l’Amministrazione sia ben consapevole dei danni connessi alla realizzazione dell’impianto – specie d’immagine – e, con lungimiranza ed obiettività, sarà determinata nel rigettare ogni possibile istanza in tal senso alla quale, in caso contrario, ci opporremo in tutte le sedi competenti e con tutti gli strumenti a nostra disposizione, per tutelare l’immagine della nostra Città”. Argomenti caldi, insomma, su cui sicuramente l’opinione pubblica tornerà con altre iniziative che “i sostenitori del no” hanno in programma di portare avanti. 

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