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lunedì, Marzo 18, 2024
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Alto riconoscimento all’Ambasciata d’Italia a Tunisi per il trapanese Alfonso Campisi

Un nuovo importante riconoscimento per Alfonso Campisi, trapanese, professore di filologia romanza presso l’università “La Manouba” a Tunisi, dove vive, a La Marsa. Nei giorni scorsi ha  ricevuto l’onorificenza di Cavaliere dal Presidente della Repubblica Italiana, per ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere e delle arti. La cerimonia si è svolta all’Ambasciata d’Italia a Tunisi dove l’accademico italo-tunisino ha ricevuto la decorazione di Chevalier des Arts et des Lettere del Presidente della Repubblica Italiana. A consegnargliela è stato  SE Lorenzo Fanara, Ambasciatore d’Italia in Tunisia: si tratta del più alto riconoscimento culturale onorario assegnato a tutte le persone che si sono distinte per la loro creazione in campo artistico o letterario o per il contributo che hanno dato all’influenza delle arti e delle lettere in Italia e nel mondo. Alfonso Campisi è uno ‘specialista’ dell’immigrazione siciliana in Tunisia tra Ottocento e Novecento, presidente della “Cattedra Universitaria Siciliana per il Dialogo delle Culture e Civiltà” e presidente dell’AISLLI (Associazione Internazionale per gli Studi di Lingua e Letteratura Italiani), per il continente africano, unica associazione di accademici ad aver fatto parte dell’UNESCO sin dalla sua creazione nel 1957. Alfonso Campisi è autore di otto libri e oltre 100 articoli pubblicati su riviste scientifiche di fama mondiale in Italia, Francia, Stati Uniti e Canada.

Il suo ultimo lavoro, che sarà presto pubblicato da Éditions Arabesques, si intitola “Promised Lands”. Questo è il primo romanzo scritto dall’autore, che ripercorre la storia di una giovane donna della seconda guerra mondiale. Ha lasciato la sua isola natale di Favignana, in Sicilia, per trovare fortuna in Tunisia, dove molti siciliani e italiani si stabilirono tra il XIX e il XX secolo, in cerca di una vita migliore. Ilaria, l’eroina del romanzo, si interroga sull’ingiustizia sociale e divina, sulle disuguaglianze di classe e sull’obbligo di dover lasciare il suo paese natale a causa della povertà… Il dialogo interculturale tra le due sponde del Mediterraneo è come un leit-motiv che spesso si ritrova in tutte le sue opere. Esorta le società ad abbattere i muri dell’intolleranza e dell’ignoranza per tornare al dialogo e alla conoscenza degli altri. L’autore definisce la differenza come la vera ricchezza delle società moderne. Senza questa differenza le società rischiano di livellarsi sempre più in basso. L’intellettuale si dichiara contrario all’appiattimento culturale e mette in guardia le nostre società dai movimenti populisti ed estremisti.

Al momento della sua decorazione, l’Ambasciatore italiano in Tunisia ha definito Alfonso Campisi “un intellettuale coraggioso, libero e di grande onestà intellettuale che non usa mezzi termini”. Il dibattito su queste cruciali questioni, ha valso a Campisi il “Premio Proserpina Internazionale, per gli intellettuali siciliani che si sono distinti nel mondo”, l’invito a esprimersi sull’interculturalità alla presidenza dell’ONU a Ginevra e ora, il riconoscimento come Chevalier des Arts et des Lettres del Presidente della Repubblica Italiana.

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