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venerdì, Marzo 29, 2024
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I dipendenti del Trapani Calcio scrivono alla città

Riceviamo una nota da parte di sedici dipendenti del Trapani Calcio sullo stato di difficoltà che stanno vivendo in questi giorni.

Di seguito la lettera alla città di Trapani e agli organi federali.

I dipendenti del Trapani Calcio, che tuteleranno i loro diritti in tutte le sedi, stanchi delle continue accuse e offese da parte del signor Pellino, di cui oggi nessuno conosce il ruolo, intendono fare chiarezza sulla propria posizione, affinché tutta la Città ne sia a conoscenza.

I dipendenti del Trapani Calcio anche quest’anno, in condizioni difficilissime, con propri mezzi per sopperire alla mancanza di chi avrebbe dovuto fornirli, hanno consentito che la squadra concludesse lo scorso campionato, con una salvezza sul campo, vanificata dalla stessa proprietà, ed hanno svolto tutta l’attività necessaria per consentire l’iscrizione al campionato di Serie C. Tutto ciò senza ricevere lo stipendio da tre mesi, ormai quasi quattro.

Si apprende dalla stampa che il signor Pellino avrebbe acquistato il Trapani Calcio (fonte Alivision, proprietaria del Trapani Calcio) e poco dopo che il signor Pellino avrebbe acquistato meno del 10 per cento delle quote (fonte Pellino). Oggi non si conosce qual è il ruolo del signor Pellino all’interno del Trapani Calcio, se non quello, per sua stessa affermazione, di socio di minoranza. Non risulta nessun incarico dirigenziale, nessuna delega, nessuna carica nel Consiglio d’Amministrazione.

Ciononostante il signor Pellino, arrivato a Trapani qualche giorno fa, continua a chiamare, direttamente e indirettamente, in aperta ed evidente violazione della privacy, dipendenti del Trapani Calcio, che da tempo hanno peraltro sollevato eccezione di inadempimento alla proprietà, per chiedere il rientro al lavoro, senza che la società abbia ottemperato ai propri obblighi. Il signor Pellino definisce ex dipendenti persone che oggi sono dipendenti del Trapani a tutti gli effetti, visto che nessuno ha mai ricevuto alcuna comunicazione di licenziamento, secondo le procedure previste dalla legge.  Il signor Pellino consente l’ingresso all’impianto di soggetti che non hanno seguito le procedure sanitarie e che non hanno alcun incarico ufficiale in società. Il signor Pellino comunica nomine e incarichi via radio, senza seguire l’iter previsto dalla legge, e chiedendo perfino ai dipendenti di contravvenire ai propri doveri d’ufficio, comunicando a lui stesso, con una telefonata o un messaggio, password e documentazione interna.

Appare evidente l’intento di volere scaricare sui dipendenti le sue responsabilità e quelle di una società inadempiente, che fino ad oggi non è stata neanche in grado di garantire un’organizzazione e il rispetto dei requisiti minimi per consentire al Trapani Calcio di iniziare il campionato, con grave danno non solo per i calciatori professionisti e per i dipendenti, ma anche per l’intera Città, profondamente lesa nella sua immagine.

E’ giusto che la Città, i concittadini dei dipendenti del Trapani Calcio, il Sindaco della Città di Trapani e tutti gli organi federali siano messi a conoscenza di quanto sta succedendo a Trapani.

I dipendenti del Trapani Calcio

Anna Augugliaro, Diego Barraco, Giuseppe Barbera, Cinzia Bizzi, Jessica Bonfiglio, Daniele Campagna, Mirko Ditta, Rosario Grimaudo, Pietro La Rosa, Massimo Lentini, Maria Loghin, Francesca Marino, Carlo Pace, Claudia Parrinello, Daniele Piccione, Andrea Oddo.

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