di Fabio Pace

L’iniziativa di protesta prende le mosse dall’assessore Regionale alle infrastrutture, Marco Falcone, che lamenta i lunghi tempi di attesa per un parere del Ministero dell’Ambiente necessario per sbloccare il progetto di riapertura della diramazione via Milo della ferrovia Trapani-Alcamo-Palermo. Attorno a lui si sono stretti i sindaci del territorio, quasi tutti presenti, una folta delegazione di parlamentari regionale, i segretari di CGIL CISL UIL e UGL. La tratta ferroviaria è chiusa dal 2013, da quando uno smottamento ha reso la massicciata su cui poggiano traversine e binari, impraticabile al transito dei treni. Ci sono voluti 4 anni per ottenere, nel 2017, il finanziamento dei lavori con 144 milioni di euro da parte di RFI, con progetto approdato al ministero per l’ambiente proprio il 24 settembre 2019, per la verifica di non assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale in quanto si tratta di un’opera di ripristino e non di un nuovo intervento infrastrutturale. Insomma una sorta di presa d’atto di cui, però, si attende ancora l’esito. La Regione Siciliana, intanto ha finanziato altri 60 milioni di euro per elettrificare la linea e allineare le ferrovie della Sicilia Occidentale al resto dell’isola

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