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giovedì, Aprile 25, 2024
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Erice, Catalano contro i suoi ex colleghi al Comune (seconda parte)

Il ruolo dell’imprenditore Agliano e le “maldicenze” in Comune per vendette politiche

di Nicola Baldarotta

Seconda parte dell’articolo che racconta i retroscena sull’udienza che si terrà il prossimo 12 novembre, dinanzi al GIP di Trapani, in merito alle denunce per calunnia e diffamazione presentate dall’ex vicesindaco di Erice, Angelo Catalano, nei confronti di Riccardo Agliano, Daniela Toscano, Gianrosario Simonte, Giuseppe Spagnolo, Vincenzo DI Marco, Gianni Mauro e Pietro Pedone.
Leggete la prima parte qui.

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L’imprenditore Riccardo Agliano, servendosi di apparecchi atti alla registrazione di conversazioni private, secondo quanto denunciato da Catalano per il tramite del suo legale, avrebbe raccolto materiale sufficiente a consentirgli di incolpare l’ex vicesindaco di reati quali abuso d’ufficio e corruzione “pur sapendolo innocente” – scrive l’avvocato Renda. Un vortice di illazioni, secondo il legale difensore, che avrebbe messo nel tritacarne Catalano che venne addirittura accusato di favorire una ditta, nel caso parcheggi, rispetto ad un’altra, per il semplice fatto che intercorresse una liason extraconiugale fra lui e la legale rappresentante dell’azienda che aveva presentato il progetto per la realizzazione di un parcheggio.

Catalano ritiene le dichiarazioni rese dall’imprenditore Agliano solamente “…vere e proprie calunnie prive di qualsiasi fondamento, dettate solo dal rancore per non avere ottenuto dallo  S.U.A.P. l’autorizzazione alla pratica edilizia”.

Lunga e corposa, la documentazione allegata da Catalano (estrapolata dai verbali inerenti il suo caso specifico): accuse, controaccuse e addirittura autoaccuse che delineano un quadro di spregiudicatezza complessiva. Ai limiti del legale? Questo non sta a noi stabilirlo.

E poi le “prove” delle calunnie e della diffamazione ad opera degli altri accusati. A cominciare da quello che divenne il suo sostituto nella giunta a Erice, cioè Giuseppe Spagnolo.

Questi, nella qualità di Consigliere del Comune di Erice, nel corso di conversazioni fra presenti intercorse con Luigi Manuguerra (deceduto nei mesi scorsi) e il figlio di quest’ultimo, Alessandro, attuale consigliere comunale in carica, e registrate da quest’ultimo in sua insaputa, nonché nel corso di plurime comunicazioni telefoniche con il Sindaco Daniela Toscano, avrebbe offeso la reputazione di Catalano sostenendo:

nella conversazione con il Manuguerra manifestando dubbi e perplessità sull’entità delle risorse pecuniarie del Catalano, sull’eccessivo tenore di vita rispetto alle entrate finanziarie note…;

nel corso della conversazione con la Toscano abbandonandosi ad espressioni di disistima nei confronti di Catalano quali, esemplificatamente, che il Catalano era un “cretino”, “non ben voluto neppure all’Ordine degli Architetti”, da allontanare “dalla giunta comunale”.

Ma Catalano accusa Spagnolo anche di averlo falsamente incolpato dichiarando nel verbale di sommarie informazioni rese in data 13.02.2019 ai Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Trapani (che lo sentivano su delega della Procura della Repubblica di Trapani nell’ambito del procedimento penale nr. 622/18 R.G.N.R. mod. che Matteo Barraco, titolare della B.M. Impianti, era uno degli imprenditori di riferimento del Catalano.

Spagnolo, sempre secondo quanto denunciato da Catalano, avrebbe più volte calunniato l’ex vicesindaco esternando “le sue maldicenze” (così viene riportato nella denuncia) a diversi soggetti e in più circostanze: a volte con la sindaca, altre volte con l’attuale sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, altre volte ancora con assessori e consiglieri comunali.

La registrazione di una conversazione fra Spagnolo e Manuguerra, come noto, finì agli atti dell’indagine che portò all’arresto di Catalano. Spagnolo precisò che quelle erano solo “congetture e maldicenze” dovute a risentimento perché Catalano lo aveva stoppato politicamente. Fermo poi leggere fra le carte consegnate da Catalano che si definiva “l’antitetanica del collega Angelo Catalano”. “Un cretino del genere ci fa perdere la faccia a tutti” avrebbe detto alla sindaca Toscano. E la conversazione telefonica è stata registrata dagli inquirenti.

In definitiva, per la difesa di Angelo Catalano, la complessiva condotta del Consigliere comunale Giuseppe Spagnolo integrerebbe chiaramente il delitto di cui agli artt. 81 cpv , 368 c.p. e 595 c.p. in quanto le sue registrate esternazioni a più soggetti e le sue dichiarazioni rese con dolo direttamente alla polizia giudiziaria ed al sindaco quale pubblico ufficiale, tutte facenti parte del compendio investigativo, sarebbero risultate essere assolutamente false e prive di riscontro.

Domattina alle 07.30 potrete leggere la terza parte.

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