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martedì, Marzo 19, 2024
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Il bosco che non esiste più

di Mario Torrente

Poco più di tre mesi addietro, il 31 luglio di quest’anno, andava a fuoco Montagna Grande. Quel terribile incendio ha devastato un intero bosco, divorando quasi mille ettari di patrimonio naturalistico. Di cui oltre 600 di area alberata.

Il bosco di Montagna Grande non esiste più. Quello che fino a tre mesi addietro era un meraviglioso polmone verde, adesso ha preso i colori degli alberi andati a fuoco, con le chiome marroni ed i tronchi anneriti. Un autentico pugno allo stomaco considerata la bellezza di questa montagna devastata dall’incendio dello scorso 31 luglio: ha bruciato per due giorni, con il fuoco che ha divorato oltre seicento ettari di area boscata. Praticamente il fuoco si è preso quasi tutta la montagna. In alcune zone si vede un effetto a macchia di leopardo tra chiome verdi e quelle marroni degli alberi del tutto bruciati. In altri versanti la montagna è invece completamente annerita. Ed entrando nel bosco si ha l’esatta contezza della gravità della situazione, con alberi a terra ed altri destinati a finirci una volta ridotti a scheletri. Ed ancora il terreno ancora avvolto dalla cenere ed intere parti di boschi divorati dalle fiamme. Completamente distrutti. Una devastazione. In questo annus horribilis degli incendi in provincia di Trapani Montagna Grande è sicuramente quella dove sono andati a fuoco più alberi. E dove madre natura ha pagato il prezzo più alto, perdendo un intero bosco, bellissimo e che dava aria buona da respirare ed un senso di benessere ed avvolgimento. Ma quell’angolo di paradiso, che accoglieva tutto nel sua abbraccio verde, adesso si presenta così. L’incendio di Montagna Grande è stato tra i più gravi della scorsa estate. Purtroppo già all’indomani dell’incendio non si è più parlato dei danni causati dall’incendio a cavallo tra fine luglio ed i primi di agosto. Eppure Montagna Grande meriterebbe ben più attenzione e sicuramente degli interventi mirati, in tempi brevi, intanto per vedere cosa si può salvare dopo il rogo della scorsa estate. Poi ci sarebbe bisogno di un’azione di bonifica per rimuovere gli scheletri delle piante bruciate. E prima o poi bisognerà iniziare a parlare di rimboschimento e di serie politiche ambientali per difendere, tutelare e valorizzare il patrimonio naturalistico della provincia di Trapani. Che proprio a Montagna Grande vedeva pulsare il suo cuore verde. Vedeva. Fino a tre mesi fa. Adesso questo cuore ha cambiato colore e sa ancora di bruciato.

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