«Abbiamo ottenuto che il reparto di pneumatologia venisse trasferito dall’ospedale di Trapani al nosocomio di Marsala un risultato importante che garantisce il massimo dell’efficienza del nostro Ospedale nell’affrontare l’emergenza Covid 19». Sono parole di Massimo Grillo che si prestano ad una doppia chiave di lettura. Da un lato un legittimo interesse, affinché la risposta sanitaria all’emergenza sia al centro dell’attenzione della politica e abbia riguardo delle aspettative dei cittadini. Dall’altro l’interesse, altrettanto legittimo, ma forse eccessivamente pragmatico, del campanile. Un campanile che nel nostro territorio si è sempre risolto nel classico “Trapani vs Marsala”. Ed è in questa secondo chiave di lettura che la consigliera trapanese Anna Garuccio iscrive le dichiarazioni di Grillo, rilasciate a TP24, e che bolla come «gravissime» perché «vi si evincerebbe il vanto e una palese dichiarazione di intromissione della politica nell’avere forzato il trasferimento della pneumologia di Trapani a Marsala». Per Garuccio «altrettanto grave la forma utilizzata che denota una mancanza di rispetto nei confronti dei trapanesi tutti e del Consiglio Comunale del Capoluogo di Provincia che da settimane lotta da solo per evitare tale trasferimento». Garuccio sferra il suo j’accuse anche nei confronti del sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, colpevole a suo dire di tenere un «atteggiamento complice poiché silenzioso e inerme» e di non aver fatto nulla per evitare tale trasferimento di volontà tanto marsalese quanto celatamente alcamese. Riferimento, neppure tanto occulto, all’assessore Mimmo Turano. Infine Garuccio denuncia come non sia stata presa neppure in considerazione l’ipotesi di utilizzare il Serraino Vulpitta e di recuperarlo ad un uso sanitario e come sia stato dimenticato il nuovo reparto di malattie infettive, a pressione negativa, del Sant’Antonio Abate assolutamente inutilizzato.