di Fabio Pace

Una delle pratiche cliniche per curare i malati di Covid19 è la trasfusione di plasma iperimmune. Una tecnica già sperimentata in diversi ospedali italiani e avallata dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla Agenzia Italiana del Farmaco e che consiste nell’infusione di plasma di persone che hanno avuto la malattia Covid19, che sono guariti e che, quindi, hanno sviluppato gli anticorpi. Tra gli otto centri autorizzati
dal Dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’ assessorato regionale della Salute, c’è anche il servizio trasfusionale dell’ASP di Trapani. Gli altri sono i servizi trasfusionali presso i policlinici di Palermo e Catania, le Asp di Caltanissetta e Ragusa e gli ospedali Papardo di Messina e Garibaldi di Catania, tutti autorizzati alla fine della scorsa primavera. Possono donare quei cittadini guariti recentemente dal Covid 19 essendo ancora dotati di plasma iperimmune. Nell’Isola la cura con il plasma è stata somministrata di recente su alcuni pazienti della provincia di Catania. La donazione di plasma viene effettuata con procedura di aferesi, cioè per sottrazione dell’emocomponente che interessa, in questo caso il plasma, e reimmissione in circolo del sangue. La procedura dura poco meno di un’ora, è assolutamente sicura perché già nota alla medicina da decenni. Vengono prelevati circa 600 ml di plasma che forniscono tre dosi terapeutiche per trattare pazienti affetti da covid-19. Per donare bisogna avere tra 18 e 65 anni. Basta contattare l’ASP per concordare un prelievo preventivo valido come controllo clinico e valutare il dosaggio degli anticorpi neutralizzanti.