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venerdì, Marzo 29, 2024
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L’Antenna della discordia

A San Cusumano un imponente traliccio preoccupa i cittadini.

Da alcuni giorni a San Cusumano, nella via Platani, è sorto un traliccio decisamente invasivo, per usare un eufemismo, vista la sua imponenza. La Iliad, società entrata nel mercato degli operatori telefonici un paio di anni fa, ha alzato un torrino per il posizionamento di apparati trasmissivi per la telefonia mobile nel piazzale della nota azienda di ceramiche trapanese Basile; fra l’altro posizionato al confine della sua area, e quindi più vicina alle altre abitazioni che al suo fabbricato. Circa 20 metri di struttura che dal pomeriggio di venerdì 13 novembre fa preoccupare non poco gli abitanti della zona. Certo, siamo tutti abituati a vedere piccoli torrini sui tetti dei palazzi in città, ma una del genere che parte da terra ergendosi a non molti metri sopra i tetti di molti edifici confinanti o comunque vicini al ripetitore, oggettivamente, non è abituale per la nostra vista quotidiana. Un’opera certamente invasiva dal punto di vista paesaggistico e comprensibilmente preoccupante per la salute del circondario. Certo, le autorizzazioni ci sono tutte; il Suap di Valderice, ufficio competente per il Comune di Erice dove ricade il quartiere non ha potuto fare altro, lo scorso 24 settembre, che determinare l’erezione dell’impianto. Le certificazioni c’erano tutte: Soprintendenza, Arpa…, tranne il Genio Civile di Trapani che non ha fatto pervenire entro i termini il proprio parere e dunque, così facendo, far scattare, per equivalenza, l’assenso senza condizioni. Ora, per carità, “pecunia non olet” avrebbe proferito cinicamente l’imperatore Vespasiano quasi 2 mila anni fa; una locuzione tramandata nei secoli giunta fino ai giorni nostri. Ciò detto ci domandiamo e chiediamo pubblicamente all’imprenditore dove insiste il traliccio se gli fosse proprio indispensabile “mettere a reddito” il proprio piazzale per un’opera che travalica, e di molto, il buon gusto, e l’opportunità, per le centinaia di famiglie che abitano nel circondario. Altrettanto, poi, ci chiediamo e domandiamo all’Amministrazione se proprio fosse impossibile fare una moral suasion nei confronti dell’operatore di telefonia invitandolo ad installare l’impianto in una qualche zona più staccata dal centro abitato o comunque con una infrastruttura decisamente meno invasiva paesaggisticamente rispetto a quella eretta nei giorni scorsi.  

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