di Fabio Pace

L’obiettivo del consiglio comunale di Trapani avrebbe dovuto essere un confronto serrato con i vertici sanitari dell’ASP per impedire la chiusura della Pneumologia del Sant’Antonio Abate. In realtà, il reparto non è più pienamente operativo da una decina di giorni e quasi tutti gli specialisti pneumologi sono stati trasferiti: al covid hospital di Marsala. Il commissario straordinario dell’ASP, Paolo Zappalà, ha assicurato che si tratta di una misura temporanea emergenziale legata alla pandemia. Insomma pneumologia rimarrà per alcuni mesi depotenziata e i pazienti dovranno o accontentarsi di essere seguiti da medici non specialisti all’ospedale Sant’Antonio, oppure per diagnosi e cure specifiche rivolgersi ai reparti pneumologici di Palermo. La consigliera Anna Garuccio, prima firmataria della richiesta di consiglio straordinario nel suo intervento ha chiarito che il problema non è di tipo campanilista, ovvero che il reparto sia stato trasferito a Marsala e chiuso a Trapani. Il problema è che il reparto non esiste più in tutta la provincia, e che nessuno abbia pronunciato una parola o una richiesta di chiarimento all’ASP in difesa dei cittadini che hanno bisogno di cure di tipo pneumologico. Poi la critica politica al sindaco Tranchida, accusato, al contrario dell’intero consiglio senza distinzione tra maggioranza e opposizione, di non avere fatto squadra nella ricerca di una soluzione alternativa. Al consiglio è intervenuto anche il senatore M5S Maurizio Santangelo, critico per la decisione calata dall’alto che ha sottratto un reparto vitale come la pneumologia. Il sindaco di Pantelleria ha ribadito la necessità della centralità dell’ospedale di Trapani per i cittadini delle isole minori che oltre a spostarsi nella terraferma non possono peregrinare per al provincia. Infine la chiosa del senatore Santangelo che ha voluto sottolineare come gli attuali limiti sanitari potevano essere superati con l’intervento economico della regione siciliana che ha avuto a disposizione dal governo centrale 125 milioni di euro ma ne ha spesi ad oggi solo 55. Insomma – dice Santangelo – il problema non è economico, ma organizzativo. Assenti l’assessore regionale alla salute Razza e l’intera delegazione dei deputati regionali.