Da marzo a giugno 2020, le chiamate al numero anti violenza 1522 sono state oltre 15 mila, circa 123 ogni giorno, il 119,6% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (dati ActionAid). Le ultime stime parlano di una donna ogni 3 giorni vittima di femminicidio nel 2020, nel 78% dei casi il delitto si è consumato tra le mura domestiche. Il lockdown ha esasperato situazioni già critiche, uomini che già erano violenti o prevaricanti hanno accentuato questi comportamenti contro le proprie mogli o compagne. Ci sono ancora oggi uomini che vedono nella partner qualcosa di loro proprietà, che non meriti rispetto, da trattare in qualsiasi modo vogliano. Violenze ingiustificate, che spesso si verificano in presenza dei figli, che non solo sono costretti ad assistere a violenze fisiche e psicologiche nei confronti della madre, ma subiscono un ulteriore trauma nel vedere che il carnefice è il proprio padre, o il compagno della madre con il quale vivono e che quella sera a cena siederà a tavola con loro. Il numero 1522 è stato istituito dal Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, perché le donne possano chiedere aiuto in caso di violenza. Per iniziativa di Cgil, Cisl e Uil Trapani Pari Opportunità in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne parte una campagna di sensibilizzazione per diffondere la conoscenza del numero 1522. L’iniziativa consiste nella diffusione di una locandina da parte delle tre sigle sindacali, con il patrocinio della Prefettura di Trapani, utile per portare a conoscenza il numero gratuito 1522, attivo 24 ore su 24, dal quale rispondono operatrici specializzate nelle richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. Le locandine saranno affisse, oltre che negli uffici di Cgil, Cisl e Uil, in tutte quelle attività commerciali e nelle sedi dei servizi sociali del territorio che vorranno aderire all’iniziativa. «La pandemia che ha tristemente segnato quest’anno – affermano le responsabili pari opportunità Antonella Granello, Delia Altavilla e Antonella Parisi – ha sicuramente inciso negativamente sulle persone che vivono in contesti familiari difficili, inasprendo i casi di violenza domestica e di genere». Va anche ricordato, però, che un crescente numero di donne prende consapevolezza della situazione, decide di fuggire e denunciare il reato alle forze dell’ordine o ai centri anti violenza. È un importante positivo di un cambiamento da parte delle donne.