Il Tribunale del Riesame non ha rilevato alcun intento fraudolento nel modus operandi
Di Nicola Baldarotta
Il Tribunale del Riesame ha annullato il sequestro relativo al laboratorio Koala con sede in via Tasso ad Alcamo. Nelle 33 pagine di provvedimento viene messo in discussione il castello accusatorio e vengono accolte in pieno le istanze presentate dalla difesa.
In sostanza, il collegio presieduto da Daniela Troja ritiene che non si possa affermare che le macchine con cui sono stati processati i tamponi Covid fossero non idonee e non viene ravvisato alcun intento fraudolento che giustifichi l’ipotesi delle frode in pubbliche forniture.
I giudici del Tribunale del Riesame rimarcano l’esiguità di tre esiti di fronte a migliaia di tamponi eseguiti dal laboratorio Koala senza alcun errore o contestazione.
In pratica, non è da escludere l’ipotesi che ci sia stata una contaminazione durante il trasporto del campione da analizzare. E non si prefigurerebbe nemmeno il dolo, considerato che il laboratorio, come ha puntualmente ricostruito la difesa, si è dotato di un macchinario all’avanguardia riconosciuto dal ministero della Salute fra i migliori al mondo. Macchinario che aveva passato tutte le verifiche di controllo sia precedenti che successive alla rilevazione delle anomalie sui tre tamponi da parte del Centro regionale di riferimento. E, inoltre, il laboratorio si attivò immediatamente, mettendosi in contatto con la ditta fornitrice, subito dopo le contestazioni e ancora una volta non emersero anomalie.
Il sequestro, convalidato in prima battuta dal Giudice per le indagini preliminari, è stato pertanto annullato dal Tribunale del Riesame.